Papa in Asia e Oceania: Buonomo, “incoraggerà chiese piccole, ma con incidenza non secondaria”

“Appaiono limitanti quei commenti che pensano ad un viaggio nelle ‘periferie’ di Asia e Oceania. Toccare Paesi, e cioè popoli e persone, come Indonesia, Papa Nuova Guinea, Timor Leste e Singapore significa entrare nel cuore di culture, modi di vita nei quali l’inculturazione del Vangelo e l’espressione della fede cristiana sono oggi una realtà”. Lo dice al Sir Vincenzo Buonomo, consigliere generale dello Stato della Città del Vaticano e delegato pontificio presso la Pontificia Università Urbaniana, sul prossimo viaggio apostolico di Papa Francesco. “L’idea del viaggio è dunque verso una realtà sociale dove l’esperienza ecclesiale è dinamica, ma non di facile presenza e attuazione della dimensione istituzionale e partecipativa ai processi decisionali. Sarà per Papa Francesco il modo per sostenere e incoraggiare i cristiani presenti in quell’area di confine tra due continenti, ma soprattutto darà la possibilità di una lettura di quelle chiese che pur piccole hanno una incidenza non secondaria: il solo dato delle vocazioni alla vita religiosa fa riflettere e guardare con fiducia al domani”.
Buonomo evidenzia, inoltre, che “i cristiani sono delle minoranze, capaci però di operare sulle sfide che Asia e Oceania, con i loro popoli, sono chiamate quotidianamente ad affrontare”. “Sono necessità e bisogni peraltro variabili, se pensiamo alla differenza esistente dal punto di vista socio economico tra realtà come l’Indonesia e Singapore, differenziate da Papa Nuova Guinea o da Timor Leste o alla penetrante questione dei diritti e delle libertà, o ancora alla questione di un ambiente naturale sempre più a rischio di degrado e sfruttamento massivo”.

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