“L’istruzione è molto più di un semplice trasferimento di conoscenze. È uno strumento di emancipazione che permette a ogni persona di esprimere il proprio potenziale, di partecipare attivamente alla vita sociale, di contribuire al progresso collettivo, di sentirsi parte di una comunità. Per i bambini disabili, l’accesso a un’istruzione di qualità e su misura è essenziale per garantire loro pari opportunità e non deve dipendere dalle disponibilità economiche dei Comuni che dovrebbero essere messi in condizione di far fronte a queste spese. Il tema va affrontato come un diritto fondamentale che riguarda la dignità delle persone”. Lo ha dichiarato Adriano Bordignon, presidente del Forum nazionale delle associazioni familiari, commentando il diritto all’istruzione dei bambini con disabilità, dopo la sentenza del Consiglio di Stato.
Continua il presidente: “Tuttavia, ci troviamo di fronte a sfide significative. I potenziali tagli al servizio che scaturiscono da questa sentenza per l’assistente alla comunicazione, che è assegnato dal Comune sulla base del Pei e avverrebbe in virtù dei fondi disponibili, minacciano di compromettere la qualità della formazione per questi ragazzi. Apprezziamo in tal senso la decisa presa di posizione del ministro per la Disabilità, Alessandra Locatelli. Crediamo inoltre che la disorganizzazione e la mancanza di fondi nella scuola siano problemi ricorrenti che necessitano di soluzioni e provvedimenti urgenti”. Per Bordignon, “le recenti proteste a Genova e quelle previste a Roma il 4 settembre sono un chiaro segnale del malcontento e della determinazione di genitori e insegnanti. Queste iniziative non sono solo una richiesta di attenzione, ma un appello per un cambiamento reale e tangibile su qual è l’approccio del nostro paese verso scuola e fragilità. È necessario investire risorse adeguate e garantire un’organizzazione efficiente per assicurare che ogni bambino, indipendentemente dalle proprie abilità, possa godere appieno del diritto all’istruzione. È una questione di civiltà”.