Afghanistan: Gisotti (Osservatore Romano), “mutilare la voce di una donna è un atto di una violenza inusitata”

“Tutti dovremmo essere scioccati e indignati di fronte ad una decisione come questa, perché mutilare la voce di una donna è un atto di una violenza inusitata che non può non ferire tutta la comunità umana nel suo insieme al di là di ogni appartenenza religiosa, etnica o culturale”. Lo scrive Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale dei media vaticani, in un editoriale pubblicato su L’Osservatore Romano e relativo alla decisione dei talebani in Afghanistan di proibire alle donne di parlare e cantare in pubblico. “Se siamo davvero membra gli uni degli altri, come Papa Francesco ci testimonia e rammenta ogni giorno, allora non possiamo rimanere indifferenti, perché quelle bambine, quelle ragazze afghane sono anche nostre. E dobbiamo alzare la voce per loro che adesso quella voce non l’hanno più”, l’appello di Gisotti a proposito dell’”incubo senza fine” delle donne afghane, a cui nel 2024 “è stata tolta la voce e con essa la speranza di poter vivere in un mondo migliore”. La notizia è stata ripresa dai media internazionali, commenta Gisotti, “ma purtroppo non ha avuto l’eco che meritava e – ad oggi – non ha suscitato proteste eclatanti e movimenti di massa come avviene, giustamente, per tanti altri temi e battaglie civili”.

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