Il Gruppo di Stati contro la corruzione (Greco) del Consiglio d’Europa, di cui l’Italia fa parte, in un rapporto pubblicato oggi, chiede “misure decise per prevenire la corruzione in Italia nei confronti delle persone con funzioni esecutive di alto livello” (Ptef), tra cui il presidente del Consiglio dei ministri, i ministri, i sottosegretari di Stato, i commissari straordinari e speciali, i membri degli uffici di collaborazione diretta, nonché i membri della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Nel suo rapporto di valutazione di 78 pagine, il Greco rileva che “l’Italia ha un quadro giuridico considerevole che si occupa di prevenzione e lotta alla corruzione, ma che è complicato da gestire, a scapito della sua efficienza. Ciò è particolarmente evidente nella regolamentazione dei conflitti di interesse e della divulgazione finanziaria, dove si applicano regole diverse che non coprono adeguatamente tutti i Ptef”.
Il Greco nota inoltre che “non esiste un quadro comune di integrità applicabile a tutti i Ptef. Un’analisi sistemica dei rischi di integrità e un codice di condotta specifico dovrebbero applicarsi a tutti, integrati da una guida adeguata, da una sensibilizzazione dedicata e da una consulenza riservata su questioni etiche. In particolare, le regole e le linee guida su regali, vantaggi e inviti, sui contatti con i lobbisti e sul post-impiego devono essere rafforzate. È anche importante garantire che per tutte le violazioni delle regole applicabili vi siano sanzioni adeguate, il che non accade al momento”.
Passando alla Polizia di Stato, ai Carabinieri e alla Guardia di Finanza, il Greco “è preoccupato per la bassa rappresentanza delle donne, soprattutto ai livelli dirigenziali. Tutte e tre le forze hanno un solido sistema in atto per la prevenzione e la gestione dei rischi di integrità. Potrebbe, tuttavia, essere migliorato introducendo controlli di integrità nel contesto di trasferimenti e promozioni, nonché a intervalli regolari per le funzioni più esposte”. “La Polizia di Stato non ha un codice di condotta dedicato e i Carabinieri e la Guardia di Finanza devono – secondo l’organismo di Strasburgo – integrare le loro regole etiche con una guida più pratica”.
L’attuazione delle 19 raccomandazioni rivolte all’Italia sarà valutata dal Greco nel 2026 attraverso la sua procedura di conformità.