Arrivano da Azerbaigian, Venezuela e Georgia i tre finalisti dell’edizione 2024 del Premio Václav Havel per i diritti umani, che riconosce l’“eccezionale azione della società civile in difesa dei diritti umani”. A scegliere la rosa dei tre nomi una giuria composta da personalità indipendenti del mondo dei diritti umani e presieduta dal presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (Pace) Theodoros Rousopoulos, nella riunione di ieri, 27 agosto, a Praga. Azero è Akif Gurbanov, co-fondatore dell’Institute of Democratic Initiative e della Third Republic Platform, in carcere da marzo dopo una serie di arresti contro giornalisti e attivisti. Dal Venezuela arriva María Corina Machado, impegnata nel denunciare le violazioni dei diritti umani, nella difesa della democrazia e dello stato di diritto. Anche lei ha fondato una organizzazione, la “Súmate” per la libertà civile e politica, i diritti e la partecipazione dei cittadini. La georgiana Babutsa Pataraia dirige invece “Sapari”, una ong che dal 2013 è al fianco delle donne vittime di violenza e molestie, e combatte per i diritti delle donne. “Oggi, più che mai, è di fondamentale importanza celebrare le donne e gli uomini che, con il loro coraggio, determinazione e forza, ci mostrano la strada verso la libertà”, ha commentato il presidente Rousopoulos, annunciando i nomi dei finalisti. “La loro lotta è un esempio per tutti noi e sono felice che il Premio Havel abbia celebrato la loro azione sin dalla sua creazione, undici anni fa”. Il vincitore sarà annunciato e premiato nel corso della sessione plenaria autunnale dell’Apce, a Strasburgo il prossimo 30 settembre.