Un ordine di evacuazione imposto dalle forze israeliane invita la popolazione nei pressi dell’ospedale Al Aqsa, supportato da Medici senza frontiere (Msf), a fuggire. “Ieri un’esplosione a circa 250 metri di distanza dall’ospedale ha scatenato il panico e molti hanno scelto di lasciare la struttura sanitaria”, ricorda una nota diffusa stamattina da Msf.
Di conseguenza, “il team di Msf sta valutando se sospendere alcune attività, cercando di mantenere l’offerta di cure salvavita. Dei circa 650 pazienti, solo 100 sono rimasti in ospedale, di cui 7 in terapia intensiva, secondo quanto riporta il ministero della Salute”.
“Questa situazione è inaccettabile – denuncia Msf -. L’ospedale di Al Aqsa sta operando da settimane ben oltre la sua capacità a causa della mancanza di alternative per i pazienti. Tutte le parti in conflitto devono rispettare l’ospedale e l’accesso dei pazienti alle cure mediche. I continui ordini di evacuazione hanno lasciato a centinaia di migliaia di sfollati una cosiddetta ‘zona umanitaria’ di soli 41 km quadrati in cui cercare riparo”.