Si è conclusa l’esperienza della barca a vela promossa dalla Migrantes di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola, che, salpata da Trapani il 24 agosto, per tre giorni ha affiancato la nave “Mare Jonio” dell’Associazione Mediterranea Saving Humans. “Promosso in collaborazione con la Fondazione Migrantes, il viaggio desiderava raccogliere dati e informazioni sull’azione di monitoraggio, ricerca e soccorso dei migranti nel Mediterraneo, e documentare anche in questo modo l’efficacia di quanto viene compiuto”, spiega una nota della Fondazione Migrantes.
Secondo i dati diffusi dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) dell’Onu, dal 1° gennaio al 17 agosto scorso, sono morte o risultano disperse nel Mediterraneo Centrale oltre 1.000 persone, mentre quasi 14.000 sono state catturate in mare e riportate in Libia, Paese peraltro dichiarato “non sicuro” dall’Onu.
Rispondendo agli appelli di Papa Francesco che, in occasione della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia, aveva ricordato che “la sfida per la comunità ecclesiale e per quella civile è di saper coniugare l’apertura e la stabilità, l’accoglienza e l’identità”, “l’iniziativa – chiarisce la nota – è stata occasione per ribadire la prossimità della Chiesa a quanti scappano da guerre, violenze e fame, oltre che per ringraziare per la loro competenza, professionalità e umanità la Guardia Costiera italiana (che nei primi sei mesi del 2024 ha salvato più di 15mila vite) e tutte le forze dell’ordine impegnate nelle azioni di salvataggio in mare”. Papa Francesco aveva voluto personalmente incoraggiare la missione della “Mare Jonio” e quanti, sempre in coordinamento con le autorità italiane e nel rispetto delle leggi, aiutano a salvare la vita dei migranti.
“L’obiettivo di questo viaggio era conoscere e comprendere meglio ciò che avviene nel Mare Nostrum, così da poter avere maggiore consapevolezza e cognizione in vista di una documentazione completa e di una testimonianza autentica. Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa, non si è trattato di una barca della Conferenza episcopale italiana, ma del supporto della Fondazione Migrantes all’iniziativa di una Chiesa locale, quella di Fano, per favorire una migliore informazione sul fenomeno migratorio, scevra da pregiudizi e polarizzazioni”, afferma mons. Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio e presidente della Fondazione Migrantes.