L’ars celebrandi è un “impegno e atteggiamento che tutti i battezzati sono chiamati a vivere per uscire dalla propria individualità e aprirsi al “noi” della Chiesa in preghiera”. Lo scrive il Papa, nel messaggio – a firma del card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano – inviato a mons. Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro-Squillace Presidente del Centro Azione Liturgica, in occasione della 74ª Settimana Liturgica Nazionale, promossa del Centro Azione Liturgica e ospitata dalla Chiesa di Modena-Nonantola. “Riscoprire la coralità della preghiera liturgica, attraverso la quale, unendoci alla lingua materna della Chiesa, diventiamo un solo corpo e una sola voce”, la prima consegna di Francesco, sulla scorta di Sant’Agostino, affinché le nostre comunità, in primo luogo riscoprendo la preghiera dei Salmi, “imparino a vivere, nella liturgia e nella vita, il valore dell’unità e della comunione”. Nel messaggio, il Papa incoraggia il rapporto con il canto sacro: Il secondo aspetto proposto al vostro impegno nella pastorale liturgica è il rapporto con il canto sacro: “La musica nella liturgia – spiega – non è un elemento ornamentale, ma ne è parte integrante e necessaria” a cui va riservata una “speciale cura”, in modo particolare nella celebrazione dell’Eucaristia domenicale. La terza consegna papale “riguarda il silenzio a cui ci educa la liturgia”, per “contrastare la frenesia, i rumori e le chiacchere che ci insidiano nella vita di ogni giorno”. Francesco, infine, raccomanda di promuovere la ministerialità liturgica, che “alimenta la partecipazione attiva dell’assemblea e promuove la corresponsabilità nella missione manifestando, in concreto, l’indole sinodale della Chiesa”. Di qui la necessità di “un impegno costante nella formazione, perché si evitino personalismi e manie di protagonismo e si realizzi un vero servizio alla comunione”.