Mediterraneo: Opera La Pira e Consiglio giovani, “se non cambiamo, ci aspetta un futuro di danni ambientali irreversibili ed un collasso sociale”

(Foto Opera La Pira)

Concluso con la partecipazione all’udienza generale tenuta dal Santo Padre mercoledì 21 agosto l’International camp presso il Villaggio La Vela di Castiglione della Pescaia dell’Opera per la gioventù Giorgio La Pira, dove duecento giovani, tra cui cristiani cattolici e ortodossi, musulmani ed ebrei, provenienti dai Paesi del Mediterraneo, dal Medio Oriente e dall’Est Europa hanno riflettuto, aiutati da esperti e testimoni sul tema “Embracing sustainability. A Mediterranean dialogue”, nell’ambito di un’articolata esperienza di vita comunitaria. L’iniziativa, si legge in una nota, è stata promossa dall’Opera insieme al Consiglio dei giovani del Mediterraneo, progetto della Conferenza episcopale italiana, opera segno del Convegno dei vescovi di Firenze Mediterraneo frontiera di pace ed affidata alla Rete Mare Nostrum, costituita dalla Fondazione Giorgio La Pira, dalla Fondazione “Giovanni Paolo II”, dall’Opera per la Gioventù.
“Mentre siamo riuniti al villaggio La Vela, il mondo è sull’orlo di un disastro ecologico”, si legge nel documento finale redatto e approvato da tutte le delegazioni presenti. Negli ultimi dieci giorni, abbiamo vissuto insieme, cucinato, tessuto amicizie, preso parte a conferenze e partecipato a laboratori sul tema “Abbracciare la sostenibilità – un dialogo mediterraneo”. Durante il campo, prosegue il documento, “abbiamo discusso di cambiamenti climatici, deforestazione, inquinamento e perdita di biodiversità, che non sono più minacce lontane, ma realtà che richiedono un’azione immediata. Siamo giunti alla consapevolezza che il percorso odierno, guidato dall’individualismo e dall’interesse personale, non è sostenibile. Se non cambiamo, ci aspetta un futuro di danni ambientali irreversibili ed un collasso sociale. La domanda che ci poniamo è chiara: come possiamo cambiare? La risposta risiede nel recuperare e rafforzare il senso di comunità che stiamo rapidamente perdendo”. Nel corso della storia, “gli esseri umani hanno prosperato vivendo in comunità, risolvendo problemi insieme e supportandosi a vicenda. Tutte le nostre sfide attuali – che siano ecologiche, sociali o politiche – possono essere affrontate più efficacemente agendo come comunità. Gli esseri umani non sono creati per vivere in isolamento; siamo persone intrinsecamente sociali, destinate a riscoprire le nostre relazioni fondamentali, con noi stessi, con gli altri e con Dio”. Durante i giorni a La Vela, affermano i partecipanti, “abbiamo realizzato che parlare di ecologia nel Mediterraneo non ha la stessa valenza in tutti i Paesi a causa delle loro differenze nell’industrializzazione, nella storia e nella situazione geopolitica. Tuttavia, la natura globale della crisi ecologica richiede una risposta unificata. Riconosciamo la nostra responsabilità e la nostra capacità di generare un cambiamento positivo all’interno delle nostre comunità”.

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