“Un precedente preoccupante quello stabilito dal Consiglio di Stato la settimana scorsa in merito al ricorso di una famiglia di un alunno con disabilità a cui sono state ridotte le ore di assistenza scolastica previste dal Piano educativo individualizzato (Pei), precedente che rischia di legittimare gli enti locali a fare in futuro scelte al ribasso nell’assegnazione delle ore sulle spalle delle alunne e degli alunni con disabilità.
Con la sentenza n.7089/2024 relativa al ricorso n.1798/2024, il Consiglio di Stato ha stabilito, infatti, il principio che, in tema di ore di assistenza scolastica assegnate allo studente con disabilità previste nel Pei, sia necessario subordinare il diritto all’inclusione scolastica ai limiti di bilancio degli enti locali”. Lo sottolinea, in una nota diffusa oggi, CoorDown Odv, reputando “inaccettabile una simile impostazione”: “Si tratta di un regresso nel campo dell’inclusione scolastica e un ritorno al passato che rischia di cancellare i passi in avanti faticosamente percorsi negli ultimi tempi anche grazie alle battaglie portate avanti dal mondo associativo. Si rischia in questo modo di far pesare sulle persone con disabilità l’incapacità di definire in maniera adeguata alle necessità i capitoli di bilancio da parte delle amministrazioni locali alle quali, in casi come questi, sono da ascrivere invece le responsabilità per la carenza di fondi”.
Il Consiglio di Stato finisce con il declassare un “diritto incomprimibile” a semplice “interesse legittimo”, facendo “predominare le compatibilità di bilancio dei Comuni e delle Città metropolitane rispetto al diritto all’inclusione scolastica e sociale degli alunni con disabilità”.
È “quanto meno fuorviante il richiamo nella citata sentenza del Consiglio di Stato al principio dell’accomodamento ragionevole, previsto dalla Convenzione Onu e recepito dal decreto legislativo 62/2024, posto che detto accomodamento dovrebbe essere uno strumento a tutela delle persone con disabilità, mentre in tale contesto viene utilizzato espressamente per legittimare interventi contro le stesse! Apprezziamo il disappunto manifestato dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. Un futuribile diverso orientamento del Consiglio di Stato in adunanza generale, potrebbe orientare diversamente l’applicazione delle norme in modo più favorevole. Ma non essendo questa ipotesi di agevole attuazione riteniamo che la soluzione debba essere innanzitutto politica e strategica immettendo le necessarie risorse e attuando misure che garantiscano inclusione e pari opportunità”.
Martina Fuga, presidente di CoorDown, dichiara: “Un precedente pericoloso che ci mette in allarme alla vigilia del rientro sui banchi di scuola. Proprio quando si pensa di aver fatto dei passi avanti in termini di inclusione, ci troviamo invece a dover difendere i traguardi e i diritti conquistati. Le associazioni e le famiglie che rappresentiamo, in questa occasione unanimi nel prendere le distanze da questa sentenza, sono allenate a questo e veglieremo compatti sui diritti degli studenti con disabilità difendendoli con tutti i mezzi a nostra disposizione”.