“Partecipare alla Comunione, mangiare lo stesso Pane che è il Corpo di Gesù vuol dire essere chiamati, proprio come Maria, ad accogliere il Figlio di Dio nella nostra vita, nella nostra carne, e a regalarlo all’umanità. E come regaliamo Gesù all’umanità? Entrando nel mondo e nella storia con la forza della speranza, vivendo come testimoni di amore, di giustizia, di gioia”. Così il vescovo di Lamezia Terme, mons. Serafino Parisi, nell’omelia per la festa della Madonna della Quercia di Visora, nella basilica minore di Conflenti. “Noi veniamo ai piedi della Madonna di Visora – ha proseguito mons. Parisi – con le nostre attese, le nostre speranze, le nostre preoccupazioni. Noi veniamo qui per consegnare al Padre, attraverso le mani della Madre, le nostre preghiere: penso a chi ha una malattia, a chi ha perso il lavoro, a chi attende giustizia, a chi ha perso la pace in famiglia. Certamente il Signore accoglie il nostro grido che viene dal bisogno, ma noi veniamo qui soprattutto perché c’è Lui, il Signore, che ci convoca, che ci chiede di riunirci in una sola famiglia vivendo nella logica dell’amore, per donare agli altri e accogliere dagli altri ciò che gratuitamente abbiamo ricevuto: l’amore di Dio”. “Uscendo da qui, dentro le nostre difficoltà – ha detto mons. Parisi – dobbiamo poter gridare al mondo la nostra gioia, la gioia di una vita appagata, risolta. La gioia vera che viene dal Signore che ci è vicino e non ci abbandona mai. Auguro a tutti voi di poter essere giorno per giorno, nel mondo, portatori di gioia, della nostra gioia. E poi il passo successivo che è la cosa più bella: essere capaci di gioire della gioia degli altri, essere felici quando l’altro è felice”.