La fede è un incontro, non una teoria. Lo sanno bene i protagonisti della prossima puntata di “Sulla via di Damasco”, Rita, Joy, Marco, che inaspettatamente hanno cambiato la direzione della vita per un incontro. Domani, domenica 25 agosto, alle ore 8.30, su Rai Tre, le loro storie di rinascita, di riscatto, di libertà, un segno di speranza per quanti coltivano il sogno della giustizia e della fraternità. La prima storia è quella di suor Rita Giaretta, una donna capace di generare umanità in contesti di morte, una “lottatrice” che combatte a fianco di altre donne per liberarle dalla schiavitù e da ogni violenza, guadagnandosi, perciò, l’appellativo di “sindacalista di Dio”, quel Dio al quale, prima, chiedeva: “Dove sei?”. È la Fondatrice di “Casa Rut”, a Caserta, e di “Casa Magnificat”, a Roma. L’altra protagonista è una “figlia” generata a vita nuova proprio da suor Rita, Joy Ezekiel, definita da Papa Francesco “patrimonio dell’umanità”, perché le sue ferite possono servire all’uomo e alla storia. Joy, 31 anni, è stata prima ingannata e ridotta in schiavitù dai trafficanti di esseri umani, poi l’incontro con la Comunità “Casa Rut” di Caserta, dove ritroverà pace, amore e dignità. Prima di chiudere con il pensiero di Papa Francesco “sull’arte dell’incontro,” nel programma di Vito Sidoti, la storia di Marco Rodari, il clown che fa sorridere i bambini feriti dalle guerre. La regia del programma è di Paola Vannelli.