Santo Sepolcro Foligno: l’associazione organizza un pellegrinaggio ai santuari francescani di Fontecolombo e Greccio

L’associazione Santo Sepolcro Foligno Ets organizza per sabato 7 settembre un pellegrinaggio ai santuari francescani di Fontecolombo e Greccio. La partenza è prevista da Perugia, alle ore 7, con fermate a Santa Maria degli Angeli, Foligno, Spoleto e Terni. La mattina- precisano i promotori – si passerà a Fontecolombo, il pranzo è previsto a Greccio. Il presidente, padre Giuseppe Battistelli, farà da guida per approfondire la storia di san Francesco nei luoghi che verranno visitati.
“La Valle Santa di Rieti è un luogo molto significativo per la spiritualità francescana, gli eremi che si incontrano hanno conservato, nella loro essenzialità, l’atmosfera degli inizi della storia di Francesco. In questo pellegrinaggio visiteremo – si legge in un comunicato – due importanti santuari: Fontecolombo e Greccio. Nel primo San Francesco si recò più volte a partire dal 1217; nel 1223, meditando e pregando all’interno di una grotta, rimasta intatta fino ad oggi, redasse la seconda Regola dell’Ordine”. Nel 1225, sempre a Fontecolombo, “nel tentativo di curare a Francesco il tracoma oculare da cui era affetto, i medici gli cauterizzarono le tempie; le Fonti francescane riportano l’invocazione di Francesco a ‘Frate Foco’ affinché non lo facesse soffrire e l’intervento, benché senza esiti positivi, non gli procurò alcun dolore”.
Nei dintorni di Greccio, nota come la “Betlemme francescana”, “Francesco si ritirava in contemplazione in un capanno posto su un picco del monte Lacerone, il luogo era molto impervio e difficile da raggiungere, Giovanni da Velita, signore di Greccio e devoto a Francesco, gli chiese di spostarsi più vicino al villaggio e il Santo scese nel luogo ove ora è situato il santuario. Racconta Tommaso da Celano che, all’avvicinarsi del Natale del 1223, Francesco manifestò a Giovanni da Velita il desiderio di ‘rappresentare un bambino nato a Betlemme e […] vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato’. Con la collaborazione e la partecipazione di tutta la popolazione fu rappresentato il primo presepio vivente, davanti a Francesco”.

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