Pace: mons. Caputo (Pompei) al card. Pizzaballa, “preghiera e digiuno ‘armi'” per combattere guerra e odio, ma anche “opere a favore dei più fragili”

(Foto santuario di Pompei)

“Benvenuto a Pompei, terra di pace! ‘Pompei’ – si potrebbe dire – è l’altro nome della pace e della concordia tra gli uomini”. Con queste parole l’arcivescovo di Pompei, mons. Tommaso Caputo, si è rivolto, stamattina, al card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, in visita oggi al santuario, insieme al custode di Terra Santa, padre Francesco Patton e a una delegazione francescana. Il porporato ha celebrato una messa in basilica e ha pregato per la pace.
Qui, ha evidenziato l’arcivescovo di Pompei, “nella Casa di Maria, Regina della Pace, colei che è intimamente unita al mistero del suo Figlio ‘Principe della Pace’, si invoca ogni giorno la pace, si prega per la pace. L’essenza di questo santuario è la preghiera del Rosario. San Giovanni Paolo II, nella lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae (40), ci ha ricordato che ‘il Rosario è preghiera orientata per sua natura alla pace, per il fatto stesso che consiste nella contemplazione di Cristo, Principe della pace e nostra pace (Ef 2,14)’, con gli occhi della Madre. Al contempo, qui a Pompei, nell’altro ‘santuario, quello della carità’ – come lo ha definito il beato Bartolo Longo -, che fa da corona a questa splendida basilica, si costruisce la pace aiutando i più fragili nelle diverse opere in favore di centinaia di bambini, neonati, giovani provenienti da situazioni di grave disagio, mamme in difficoltà, disabili, poveri”.
Mons. Caputo ha, quindi, ricordato: “Il 5 maggio 1901, giorno dell’inaugurazione della facciata del santuario che volle dedicare alla pace universale, l’avvocato Bartolo Longo pronunciò, di fatto, il suo testamento: ‘Vi lascio la pace’. La preghiera e il digiuno sono ‘le armi’ di un credente, come ha spiegato Papa Francesco, ma è nostro dovere anche piantare semi di pace ovunque e senza sosta. È quel ‘processo di guarigione’, quella ‘cultura della riconciliazione e della pace’, di cui nei giorni scorsi ha parlato vostra beatitudine. Le sue visite periodiche a Pompei, l’ultima volta era il 24 febbraio 2020, ci aiutano a mettere a fuoco la missione di questa Chiesa, a comprendere, guidati da Maria, che l’amore a Dio passa per l’amore al prossimo”.
Infine, l’arcivescovo di Pompei ha evidenziato che la messa, presieduta dal card Pizzaballa, si concluderà “volgendo tutti lo sguardo alla Regina della Pace, con le parole della splendida preghiera” che lo stesso patriarca di Gerusalemme “ha proposto nella Festa dell’Assunta”.

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