Caritas, Volkshilfe Global 2000 e altre Ong austriache chiedono un “pacchetto completo di protezione dal calore per le persone colpite dalla povertà” che combini “coerentemente politica climatica e politica sociale in considerazione delle ondate di caldo e delle tempeste in corso”. A causa della crisi climatica “già visibile, sono urgentemente necessarie misure rafforzate per la protezione dei gruppi vulnerabili”, hanno spiegato le organizzazioni in una conferenza stampa odierna a Vienna. In particolare l’urgenza è per i bambini e i giovani, le persone colpite dalla povertà nelle aree metropolitane, i senza fissa dimora e le persone che si trovano nelle case di riposo e di cura. L’appello odierno è rivolto ai politici affinché mettano insieme un pacchetto di protezione dal calore che includa il finanziamento per la sostituzione degli elettrodomestici inefficienti, il rinnovamento termico degli spazi abitativi e l’ampliamento delle infrastrutture sociali di prima accoglienza rispettose del clima.
In Europa, nel 2023, sono morte in estate, per il caldo e per le conseguenze dei disastri causati da incendi e alluvioni, 47.690 persone, di cui 486 in Austria, sostengono Caritas e Ong. “Ancora oggi non tutti i gruppi della popolazione potrebbero proteggersi e mettersi in salvo allo stesso modo”, ha sottolineato Anna Parr, segretaria generale della Caritas Austria, che ha chiesto un cambio di paradigma: “La politica climatica deve essere intesa anche come politica sociale. Stiamo fornendo molti aiuti in questo momento, ma questa non è una soluzione”. Parr ha citato tra l’altro le “oasi climatiche” della Caritas come esempi positivi delle attuali misure di sostegno della Caritas, ma sebbene questi posti aiutino le persone colpite a rinfrescarsi nei caldi mesi estivi, mitigano solo gli effetti della crisi climatica. “Sono quindi necessarie soluzioni sociali e politiche a lungo termine”. “Per troppe persone in tutto il mondo, ma anche in Austria, la crisi climatica è già crisi sociale tangibile”, ha affermato Parr, e chi meno contribuisce al cambiamento climatico, più ne soffre. Per le Ong è necessario un piano d’azione nazionale per la politica climatica sociale.