La Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, ha adottato in seconda lettura il disegno di legge “Sulla protezione dell’ordine costituzionale nel campo delle attività delle organizzazioni religiose”, che vieta l’attività di “organizzazioni religiose affiliate alla Russia in Ucraina” con specifico riferimento nel testo di legge alle attività della Chiesa ortodossa russa. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Ukrinform, 265 legislatori hanno votato per il disegno di legge n. 8371. La normativa approvata oggi mira a “proteggere la sicurezza nazionale e pubblica”, e “non può essere interpretata come limitazione della libertà di religione o credo, del diritto di osservare pratiche religiose e riti rituali”, si legge nel lancio di agenzia. Il disegno di legge “vieta l’attività in Ucraina di organizzazioni religiose straniere situate in uno Stato riconosciuto come autore di aggressioni armate contro l’Ucraina e/o che occupa temporaneamente parte del territorio ucraino, nonché di sostegno diretto o indiretto all’aggressione armata contro l’Ucraina (anche tramite discorsi pubblici di dirigenti o altri organi di gestione)”. “Dato che la Chiesa ortodossa russa è una continuazione ideologica del regime dello Stato aggressore, complice di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi per conto della Federazione Russa e dell’ideologia del “mondo russo”, le attività della Chiesa ortodossa russa in Ucraina sono proibite”, si legge nel disegno di legge. Anche le attività promosse da un’organizzazione religiosa straniera, la cui attività è proibita in Ucraina, devono essere interrotte. Così come non sono più consentite “relazioni, connessioni e comunicazioni” con organizzazioni religiose straniere, le cui attività sono proibite in Ucraina. Il disegno di legge stabilisce quindi che “ un’organizzazione religiosa che opera in Ucraina non può avere un centro di gestione in Russia”. Secondo quanto riferisce Ukrinform, verrà creata una commissione, “indipendente dal potere esecutivo”, che avrà il compito di condurre “ricerche sull’esistenza di collegamenti e affiliazioni con Mosca o ricerche sulla diffusione dell’ideologia del ‘mondo russo’”. I risultati della ricerca saranno studiati dal Servizio statale per la politica etnica e la libertà di coscienza che emetterà un ordine in caso di violazioni. A un’organizzazione religiosa vengono concessi due mesi, tenendo conto della procedura di ricorso amministrativo, per conformarsi ai requisiti dell’ordine e ai gravi legami con la Russia. Se i legami dell’organizzazione con lo stato aggressore non sono stati recisi entro 60 giorni, il Servizio statale per la politica etnica e la libertà di coscienza si rivolgerà al tribunale.
Il governo ucraino aveva presentato nel gennaio 2023 al parlamento il disegno di legge n. 8371 in base al quale le attività della Chiesa ortodossa ucraina del Patriarcato di Mosca potevano essere interrotte. Il Parlamento ha adottato il disegno di legge in prima lettura il 19 ottobre 2023. Sulla normativa era intervenuto anche il Consiglio panucraino delle chiese e delle organizzazioni religiose annunciando in un comunicato diffuso il 17 agosto di sostenere l’iniziativa legislativa per vietare le attività delle organizzazioni religiose affiliate alla Chiesa ortodossa russa in Ucraina.