Meeting Rimini: Sinigallia (Progetto Arca), “l’aiuto, l’accoglienza, la solidarietà generano nuova vita e un’inattesa bellezza”

(Foto Fondazione Progetto Arca)

La fragilità è la condizione di tutti: da questa convinzione, o meglio da questa consapevolezza che guida l’impegno quotidiano di Fondazione Progetto Arca a fianco delle persone che vivono in povertà ed emarginazione, nasce la mostra presente al Meeting di Rimini 2024 intitolata “Per chi esistono le stelle? Il cammino di Progetto Arca al fianco dei poveri”, curata dal giornalista e critico d’arte Giuseppe Frangi.
La onlus a Rimini invita il visitatore a intraprendere un percorso espositivo di conoscenza, emozione e condivisione alla scoperta delle tante esperienze di vita e delle tante forme in cui si concretizza l’aiuto di Progetto Arca a contatto con la fragilità umana. Ogni giorno, infatti, la Fondazione offre un aiuto concreto a persone senza dimora, famiglie in emergenza economica e abitativa, persone con problemi di dipendenza, migranti in fuga da guerre e povertà: in 30 anni sono 435mila le persone raggiunte. A tutte loro, Progetto Arca offre sostegno alimentare, accoglienza abitativa, assistenza in strada, puntando a essere una stampella verso la riconquista dell’autonomia sociale, abitativa e lavorativa. Lo fa in tutta Italia e con progetti anche all’estero, lavorando in rete con partner locali, istituzioni ed enti, grazie al prezioso sostegno di grandi e piccoli donatori, e all’immancabile impegno degli oltre 600 volontari.
La mostra “Per chi esistono le stelle?” racconta questo grande impegno attraverso un percorso fatto di installazioni, storie e opere d’arte, che si ispira – fin dal principio con il titolo – a un celebre verso di Majakovskij.
La mostra affronta anche il problema della grave emergenza abitativa, di cui la mostra offre ai visitatori il racconto di tre ospiti di Progetto Arca a cui è cambiata la vita grazie all’inserimento in progetti di housing sociale.
Spiega Alberto Sinigallia, presidente di Progetto Arca: “La casa è un bene umano primario e un diritto irrinunciabile. La casa definisce l’identità di ogni persona, garantisce quella protezione necessaria alla qualità e alla stabilità della vita. La casa non è un punto di arrivo ma un punto di partenza, è il pilastro necessario che permette di attivare percorsi di integrazione lavorativa”.
A chiudere la mostra un’opera dello scultore Alberto Gianfreda. “L’arte ci suggerisce che l’aiuto, l’accoglienza, la solidarietà generano nuova vita e un’inattesa bellezza. È questo un messaggio che vogliamo dare in particolare alle nuove generazioni, per cui ci impegneremo a diffondere i contenuti di questa mostra anche nelle scuole nel prossimo futuro – conclude Sinigallia –. Ognuno di noi si può rompere, ma siamo in grado di ricostruirci se attorno a noi c’è una comunità che ci aiuta a rimettere insieme i pezzi”.
Visitabile dal 20 al 25 agosto al Meeting di Rimini, in Piazza Hines C1.

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