Scambio prigionieri Usa-Russia: il dopo rilascio tra gioia e amarezza

Sono ore di sollievo attorno ai 16 prigionieri rilasciati dalle carceri russe, come parte dello scambio con gli 8 che Mosca ha voluto riavere in patria. Una parte dei prigionieri politici, sono in Germania, in un ospedale vicino a Coblenza per accertamenti. Nel pomeriggio di oggi, da Bonn Ilya Yashin, Vladimir Kara-Murza e Andrei Pivovarov alle 18.30 terranno una conferenza stampa presso la sede della testata Deutsche Welle per raccontare ciò che hanno vissuto. Sono comparse sui profili social le prime foto e i grazie a tutti coloro che hanno reso possibile lo scambio. C’è però anche amarezza per la contropartita: lo storico Andrej Zubov, che fa parte dell’intellighenzia che ha dovuto abbandonare la Russia dopo il febbraio 2022, ha scritto sul suo canale Telegram: “Sedici persone innocenti sono state rilasciate dalle carceri russe e portate nel mondo libero. Per questo, i Paesi del mondo libero hanno interrotto il regime punitivo per otto criminali condannati per omicidio, che vivono di documenti falsi e di spionaggio, rapina ed estorsione”. Da un lato, persone che “hanno cercato di costruire una società libera e giusta in Russia e per questo sono stati condannati” e che ora hanno ritrovato “la libertà che volevano dare a tutti i loro connazionali”. Dall’altra persone che “eseguendo gli ordini crudeli e criminali del tiranno del Cremlino, hanno ucciso, distrutto l’affidabilità e la sicurezza delle società libere, rubato e spiato”. Secondo Zubov riceveranno la grazia di Putin “se accetteranno di aggiungere il sangue degli ucraini agli omicidi, alle violenze e ai furti”. Zubov ricorda un altro, il primo, scambio del genere, avvenuto a Zurigo nel 1976 tra Cile e Urss: “Era molto più equo, poiché si scambiavano due personaggi politici tra loro, e non assassini e spie con politici e giornalisti”.

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