Inclusione scolastica: Fish, “sentenza Consiglio di Stato un duro colpo per i diritti degli studenti con disabilità”

Per la Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) “la sentenza del Consiglio di Stato è un duro colpo per i diritti degli studenti con disabilità”. La sentenza stabilisce che il diritto all’inclusione scolastica incontra i limiti di bilancio. “Questa decisione – chiarisce la Federazione – rischia di minare i diritti costituzionalmente garantiti e rappresenta un grave passo indietro nella tutela dei diritti fondamentali”. In primis, spiega la Fish, “negando il diritto all’assistenza per l’autonomia e la comunicazione, che nella sentenza è declassato ad un semplice interesse legittimo, subordinato alle disponibilità di bilancio degli enti locali. Questo contrasta apertamente con la giurisprudenza consolidata della Corte Costituzionale, tra cui la sentenza n. 275/16. Il Consiglio di Stato dice che le richieste del Pei (Piano educativo individualizzato) possono essere disattese dai dirigenti scolastici e dagli uffici scolastici regionali, in contrasto con la sentenza dello stesso CdS n. 2023/17, che riconosceva l’autorità esclusiva del Glo nella determinazione del Pei”. E, ancora, una visione distorta del concetto di “accomodamento ragionevole” previsto dall’art. 3, comma 2 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, “in quanto la sentenza sostiene che qualsiasi intervento volto a garantire il diritto all’autonomia e alla comunicazione rappresenti un onere finanziario spropositato”.
“Di fronte a queste gravi incongruenze e al palese conflitto con la precedente giurisprudenza della Corte Costituzionale e dello stesso CdS, Fish auspica con forza che venga convocata al più presto un’adunanza generale del Consiglio di Stato affinché sia adottato un orientamento coerente e rispettoso dei diritti degli studenti e studentesse con disabilità, ristabilendo la piena tutela di diritti che non possono e non devono essere soggetti a interpretazioni riduttive o condizionamenti di natura economica. Questo pronunciamento fa arretrare in termini culturali il nostro Paese”, commenta il presidente della Fish, Vincenzo Falabella.

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