Internazionale il Meeting di Rimini lo è per definizione, e lo è stato fin dalla prima edizione nel 1980. Ma quella che inizierà fra pochi giorni (20-25 agosto) lo sarà in modo particolare, e non solo per l’apporto di più di 50 relatori provenienti da vari Paesi del mondo, gran parte in presenza (o di 100 volontari da 15 Paesi, dal Brasile all’Armenia), ma per l’orizzonte spalancato sul mondo che contraddistingue tutta la manifestazione. Anzitutto il Meeting parla ormai stabilmente tre lingue, con il sito internet e l’app “Meeting Rimini” in italiano, inglese e spagnolo. Anche il programma della manifestazione è disponibile in queste tre lingue.
Nel cuore del Meeting c’è la Terra Santa e, infatti, si esordirà il 20 agosto con il patriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa in dialogo con il presidente del Meeting Bernhard Scholz. Uno degli eventi centrali sarà, venerdì 23 agosto alle 21, l’incontro “Educare alla conciliazione”, che vedrà dialogare Muhammad Bin Abdul Karim Al-Issa, segretario generale della Lega musulmana mondiale, e il card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei. Sempre il 23 agosto “Una speranza per tutti”, con lo scrittore Usa Colum McCann e due padri che hanno perso le figlie nel conflitto: Rami Elhanan, israeliano, e Bassam Aramin, palestinese. Ma di pace si parlerà anche giovedì 22 agosto alle 15 (“Percorsi per la pace”) con il ministro degli Esteri e della cooperazione sociale Antonio Tajani e con mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita. E ancora focus su Russia e Ucraina, Stati uniti, India. Tre i convegni principali dedicati all’Europa, sarà presente anche il primo ministro ugandese Robinah Nabbanja.