“Lo stile del politico credente assume lo sguardo di Dio sulla realtà. Uno sguardo impegnativo, perché Dio vede e ascolta il grido del povero e della creazione”. Don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Conferenza episcopale italiana, è autore del volume “Dare un’anima alla politica”. Intervistato dal Sir, afferma: “Il tempo che stiamo vivendo ci rivela una priorità fondamentale grazie ai due fari del magistero sociale: la cura del creato proposta dalla Laudato si’ e la pace fraterna offerta dalla Fratelli tutti”.
“La necessità di dare un’anima alla politica è sotto i nostri occhi. Anche l’uomo della strada – dice Bignami – si accorge della distanza abissale tra la politica e la vita ordinaria, tanto che la percentuale degli elettori ha raggiunto il peggior livello della storia repubblicana. La disaffezione è sintomo di profondo malessere. Questa distanza esprime una delusione e una mancanza di incarnazione. Troppa lontananza dalla vita reale è, a ben pensarci, lontananza dalla spiritualità cristiana. Inoltre, la democrazia odierna soffre di leaderismo e di accentramento personalistico”. Per l’autore del volume la politica “deve saper fare i conti con la sofferenza e la croce. Gli obiettivi di mettere insieme le persone, di creare comunità e di costruire una società fraterna richiedono umiltà e talvolta passano per la via del fallimento umano”.
“I cristiani – aggiunge – hanno uno specifico da portare nel mondo. Il loro contributo riguarda sia il contenuto che lo stile. Le due cose sono strettamente connesse. Lo stile del politico credente assume lo sguardo di Dio sulla realtà. Uno sguardo impegnativo, perché Dio vede e ascolta il grido del povero e della creazione, fa sua la condizione dell’oppresso”.