Nella solennità dell’Assunzione della Vergine Maria, nel Vangelo della Liturgia, “contempliamo la giovane fanciulla di Nazareth che, appena ricevuto l’annuncio dell’Angelo, si mette in viaggio per andare a trovare sua cugina”. Lo ha detto, ieri, Papa Francesco, nella solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, quando si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo apostolico vaticano per recitare l’Angelus con i circa 10mila fedeli e pellegrini riuniti in Piazza San Pietro.
“È bella questa espressione del Vangelo: ‘si mise in viaggio’ (Lc 1,39). Significa che Maria non considera un privilegio la notizia che ha ricevuto dall’Angelo ma, al contrario, esce di casa e si mette in cammino, con la fretta di chi desidera annunciare quella gioia agli altri e con la premura di mettersi al servizio della cugina. Questo primo viaggio, in realtà, è una metafora di tutta la sua vita, perché da quel momento Maria sarà sempre in cammino: sempre sarà in cammino alla sequela di Gesù, come una discepola del Regno. E, alla fine, il suo pellegrinaggio terreno si conclude con l’Assunzione al Cielo dove, insieme a Suo Figlio, gode per sempre la gioia della vita eterna”, ha sottolineato il Pontefice.
“Non dobbiamo immaginare Maria ‘come una statua immobile di cera’, ma in lei possiamo vedere una ‘sorella… con i sandali logori… e con tanta stanchezza'”, ha osservato il Santo Padre, riprendendo le parole di Carlo Carretto, in “Beata te che hai creduto”, “per il fatto di aver camminato dietro al Signore e incontro ai fratelli, concludendo poi il suo viaggio nella gloria del Cielo”. In questo modo, ha concluso Francesco, “la Vergine Santa è colei che ci precede nel cammino – ci precede, lei –, ricordando a tutti noi che anche la nostra vita è un viaggio, un viaggio continuo verso l’orizzonte dell’incontro definitivo. Preghiamo la Madonna perché ci aiuti in questo viaggio verso l’incontro con il Signore”.