Veglia di preghiera congiunta per la pace in Medio Oriente e nel mondo, il 14 agosto sera a Baghdad, promossa dal patriarcato caldeo e guidata dal card. Louis Raphael Sako, cui hanno partecipato il primo ministro dell’Iraq, Mohamed Shia Al-Sudani, Ammar Al-Hakim, leader del Movimento della Saggezza, religiosi musulmani e cristiani, suore, diversi rappresentanti diplomatici e un gran numero di fedeli. Durante la veglia sono stati letti brani e salmi tratti dalla Bibbia e dal Corano. Secondo quanto riferito dal Patriarcato caldeo, il premier iracheno ha ricordato “l’importanza della pace e della cultura della pace e il ruolo dei chierici nel consolidare una cultura di pace e fratellanza”. Il premier ha, inoltre, sottolineato la necessità di “non ampliare la portata dei conflitti” e che “a nessun Paese o persona sarà concesso di mettere a repentaglio la sicurezza dell’Iraq”. Salutando i presenti alla veglia il card. Sako ha invocato “l’intervento di Dio affinché fermi le guerre e i conflitti nella nostra regione, specialmente in Terra Santa, dove migliaia di vite innocenti sono state recise e migliaia di case e istituzioni pubbliche sono state demolite. La pace dovrebbe essere un impegno assoluto, non importa quanto intense siano le crisi. Questa è la volontà di Dio che ci ha creati diversi per vivere con amore, rispetto e gioia. Coloro che vogliono la guerra non seguono Dio. Noi, popoli della regione, dobbiamo vivere come fratelli e non essere isolati”. La pace, ha concluso Mar Sako, “si raggiunge con il dialogo, la comprensione e il rispetto del diritto internazionale, non attraverso i tamburi di guerra e la polvere da sparo. Pertanto, oggi più che mai, siamo chiamati a raggiungere la pace e la stabilità, a promuovere i valori della fratellanza e della tolleranza e a risolvere le crisi attraverso il dialogo e la comprensione, in modo che i nostri Paesi possano risorgere e i nostri popoli vivano in libertà e dignità. Dopo avere sofferto tanto per la guerra, l’Iraq prega per la pace”.