“Ciascuno venga qui per attingere con sicurezza, senza timore o prevenzione di sorta, l’immenso fiume di grazia che sgorga dalla Santissima Trinità misericordia”. È l’invito che ha rivolto il vescovo di Como, card. Oscar Cantoni, nella celebrazione presieduta, mercoledì 14 agosto, nel santuario della Santissima Trinità Misericordia in Maccio di Villa Guardia (Co), dopo il decreto di “nihil obstat” circa l’esperienza spirituale vissuta in santuario.
Il cardinale ha auspicato che “l’intensità spirituale e di fede di questa esperienza” possa sempre più “essere conosciuta e diffusa, al fine di testimoniare, anche ai più lontani, la potenza e la forza rigenerante della misericordia infinita di Dio”. Infatti, “la misericordia opera meraviglie: a Dio nulla è nascosto del nostro cuore. Conosce ogni istante della nostra vita e penetra nell’intimo di noi stessi. Ci parla dolcemente attendendo il nostro sì, senza tuttavia forzare, con molta discrezione e delicatezza”. In maniera sempre più inequivocabile, “emerge il compito di richiamare con coraggio gli uomini e le donne del nostro tempo ad un incessante e urgente ritorno ad una vita spirituale intensa, a quella cura dell’anima, troppo spesso trascurata, per inseguire la gloria del mondo”.
Di qui l’esortazione: “Rimettiamo Gesù Cristo al centro della nostra vita, solo lui ci è necessario, come era solito affermare San Paolo VI. Egli cammina con noi, vuole vivere dentro di noi, in piena unità. Si tratta di un richiamo chiaro ed esplicito alla conversione, perché gli uomini tornino a Dio, alla fonte zampillante dell’acqua viva che sgorga dal costato di Cristo, l’unica che può saziare la sete d’amore inscritta nel cuore di ogni vivente”. È “un invito esplicito affinché accogliamo ciò che il Signore va operando qui. Qual è il miracolo più grande se non quello della Misericordia che trasforma un cuore morto alla vita?”.
Da questa continua e profonda conversione “nasceranno frutti di vera carità, segni luminosi che la grazia di Dio, per la potenza dello Spirito Santo, non si stanca di operare ancora oggi, affinché le nostre Comunità cristiane possano divenire sempre più luoghi di fraternità, di accoglienza, di compassione e di tenerezza. La vera e autentica carità sarà la misura della nostra vita spirituale e di fede”. “Sapremo così, noi cristiani, essere pronti in ogni circostanza, anche dinanzi alla società civile, spesso smarrita e orfana di valori, a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi”, ha affermato il porporato.
Sarà importante, per il vescovo di Como, “rendere sempre più intensi in questo santuario i momenti della preghiera personale e liturgica, le catechesi, la vita di grazia attraverso i sacramenti, i pellegrinaggi, come anche le molteplici iniziative concrete di carità. Per favorire la conoscenza dei fatti qui accaduti, è in stampa un sussidio illustrato che racconta e documenta il nascere e lo sviluppo di questa esperienza spirituale”. Il card. Cantoni ha invitato inoltre “a celebrare la Settimana eucaristica pasquale della Divina Misericordia, nella quale per tutta l’ottava della Pasqua, le comunità parrocchiali e religiose sono invitate a sostare in atteggiamento adorante, davanti al Sacramento dell’Eucaristia, solennemente esposto sugli altari delle nostre chiese”.