Il 15 agosto “le Chiese d’Oriente e d’Occidente celebrano insieme la festa dell’Ascensione di Maria al Cielo. Opera di un tempo in cui ancora non c’era divisione tra i cristiani è la nostra Icona Vetere, datata poco dopo il mille. Recentemente con una delegazione di sacerdoti dell’arcidiocesi abbiamo visitato a Istanbul il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, il primate della Chiesa ortodossa, che mi ha chiesto di farvi pervenire la sua benedizione. Preghiamo oggi con l’intercessione della Madre di Dio per l’unità della Chiesa e per la pace tra i cristiani e nel mondo”. Lo ha detto ieri mons. Giorgio Ferretti, arcivescovo metropolita di Foggia-Bovino, nell’omelia della messa celebrata in cattedrale nella solennità dell’Assunta.
Come Maria visitò sua cugina Elisabetta, “anche noi in questo periodo caldo dell’anno vogliamo visitare gli anziani. Come già ho chiesto alle nostre comunità e a tutti i foggiani, non dimentichiamoci di chi anziano non può andare in vacanza. Visitiamo, facciamo compagnia, prendiamoci cura di tutti gli anziani”.
Ma in questa festa liturgica, “il cammino di Maria è in verità più profondo e alto: è verso il Cielo per incontrare finalmente il volto del Padre e di suo Figlio Risorto. Nella sua morte, racconta la tradizione, gli apostoli si erano riuniti per pregare e farle compagnia fino alla fine. La compagnia è di grande conforto per gli anziani e per chiunque. Penso a chi è malato in questi giorni: che il Signore conceda la guarigione”.
Il presule ha osservato: “La gloria di Maria è il destino degli umili. È stata la prima a ricevere la Parola di Dio dalla voce dell’angelo, è stata la prima a salire al Cielo, è stata la prima a prendere Gesù tra le braccia quando era ancora bambina; lei è la prima ad essere presa tra le braccia del Figlio per ascendere al Cielo. Lei, umile ragazza di uno sperduto villaggio alle porte dell’Impero, perché ha accolto il Vangelo, è diventata la prima cittadina del Cielo, ascesa da Dio al fianco del trono del Figlio”.
Il cammino di ascensione aperto da Maria “comprende i passi di coloro che legarono la propria vita a Gesù, così come Maria unì la sua al Salvatore. Maria e Cristo, intimamente legati, sono il segno più alto del bene e della salvezza che lotta sempre contro il male, quel Drago descritto nel libro dell’Apocalisse”.
Di qui l’invito: “Lottiamo sempre contro il male, sorelle e fratelli, non accettiamo mai la logica della divisione, dello scontro. Uniti in questa terra, possiamo anche noi vincere il male e incamminarci verso il cielo. Perché con la vittoria di Gesù sul male viene sconfitta anche la morte. E la risurrezione del Figlio e l’ascensione della Madre mostrano quell’orizzonte della storia. Cristo Signore dell’universo e il paradiso sono la nostra meta. Costruiamo insieme qui in terra questa speranza e la pace”.
Mons. Ferretti, sempre ieri, dopo la messa, accompagnato da una delegazione di volontari, ha fatto visita alla sezione femminile della casa circondariale di Foggia: ha incontrato le detenute e le agenti della Polizia penitenziaria con le quali ha scambiato parole di conforto e vicinanza. L’occasione è stata utile, anche, per offrire un piccolo dono all’intera comunità carceraria femminile.