Assunta: card. Cantoni (Como), “la speranza cristiana ci obbliga ad operare senza stancarci alla promozione della vita divina”

“Figlia del nostro popolo e nostra sorella in umanità, Maria di Nazareth è la prima tra i salvati a godere il frutto maturo della risurrezione di Cristo, suo figlio”. Lo ha detto, ieri, il card. Oscar Cantoni, vescovo di Como, nel pontificale presieduto in cattedrale, per la solennità dell’Assunta.
“Segno di sicura speranza, perché dove è lei giungeremo un giorno anche noi, chiamati alla vita senza fine – ha sottolineato il porporato -. Con Maria assunta in cielo abbiamo quindi la certezza della vittoria sicura dell’amore, la definitiva e piena realizzazione del bene, che nella storia, anche attuale, sembra invece perdente, dal momento che le opere del maligno scatenano ancora tanta ferocia e violenza ovunque nel mondo. Eppure, un giorno saranno definitivamente sconfitte”. E ha aggiunto: “Con Maria, assunta alla gloria del cielo, ci sentiamo consolati giacché le porte della vita sono spalancate, il nostro impegno a servizio della verità e dell’amore allora non è vano e così è aperto anche per noi l’ingresso nel regno eterno di Dio, in cui la luce splende in pienezza” e dove “potremo godere anche noi la vera pace del cuore, sperimentare e condividere la profonda e inestimabile eterna gioia, quella che Maria, la prima tra i redenti, già gode ora”.
Commentando la prima lettura, dal libro dell’Apocalisse,  ha osservato che essa “ci aiuta a comprendere, attraverso l’immagine del drago che furioso tenta di colpire la donna che sta per partorire, come sia ancor oggi ardua e costosa la lotta tra il male e il bene, quanta opposizione e contrasto il demonio ancora oggi sprigioni, pur di opporsi alla propagazione del bene e alla diffusione dell’amore. Lo sperimentiamo drammaticamente nella storia di oggi, sia a livello individuale e sia tra le divisioni, le violenze, le prevaricazioni presenti nel mondo”.
Ecco perché “oggi siamo stimolati a comprendere come la speranza cristiana ci obbliga ad operare senza stancarci alla promozione della vita divina che già possiamo sperimentare fin da ora e che ci è assicurata in pienezza nella vita futura”. Il card. Cantoni ha concluso: “Ci aiuti Maria a divenire testimoni di speranza dentro un mondo che fa fatica a credere nella vittoria dell’amore, mentre noi oggi siamo stimolati a ravvivare in noi il desiderio di amare di più. Dentro la nostra condizione di incertezza e di smarrimento provochiamo perfino l’amore di Dio perché si manifesti ancora con più forza e intanto condividiamo con Maria il suo canto di letizia, che solo chiede di poter essere intonato”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori