Si chiude il 16 agosto una consultazione pubblica che il Parlamento scozzese ha aperto il 7 giugno scorso sulla proposta di legge in materia di legalizzazione del suicidio assistito, presentata dal deputato liberaldemocratico Liam McArthur. Scopo dell’indagine del Parlamento è aiutare il comitato per la salute a capire “le ragioni per cui le persone sostengono o si oppongono al disegno di legge”, si legge sul sito, e “come le persone vorrebbero vedere modificato il disegno di legge”. La Consultazione non mira a comprendere se la legge ha un numero maggiore di sostenitori o oppositori. Anche la rete “Right to life”, diritto alla vita, ha aperto una consultazione, preoccupata per il fatto che la proposta di legge contiene una definizione estremamente ampia di “malattia terminale”, tale per cui il suicidio assistito diventerebbe accessibile per chiunque avesse “una malattia, un disturbo o una condizione avanzata e progressiva da cui non è in grado di guarire e che può ragionevolmente essere prevista come causa della sua morte prematura”, cioè “senza alcun riferimento a una persona prossima alla morte”. La legalizzazione del suicidio assistito “mette a rischio i gruppi vulnerabili”, si legge ancora sul sito pro-vita, che propone le medesime questioni, aperte anche ai non scozzesi, ma facilita la compilazione mettendo a disposizione le risposte che, secondo il movimento, sono utili per contrastare la proposta di legge. Le risposte alla consultazione di “Right to life” confluiscono nelle risposte della consultazione parlamentare.