Comunità del diaconato: messaggio nel segno della speranza. “Rinnovato impegno per un ministero all’altezza dei tempi”

“Carissimi confratelli vescovi, presbiteri, diaconi, religiose/i, laici, concludiamo il nostro convegno sotto il segno della speranza e della profezia”. Lo si legge nel messaggio finale del 29° appuntamento nazionale della Comunità del diaconato in Italia, svoltosi ad Assisi nei giorni 5-8 agosto. “Siamo peregrinantes in spem. La speranza è il frutto del desiderio di continuità, di impegno concreto, di diaconia. Secondo quanto è emerso durante questo convenire da diverse diocesi d’Italia, abbiamo tentato di rispondere a questa domanda: i diaconi sono oggi profeti e seminatori di speranza? Viviamo la speranza sotto forma di una benedizione, senza concessioni all’apparente successo e senza disperarsi per i limiti e le fragilità. La speranza viene dalla vitalità vocazionale, dall’apertura ministeriale al processo di sinodalità, per individuare alcuni orientamenti concreti di fedeltà dinamica ai principi evangelici ed antropologici”. Il messaggio prosegue così: “Questo ci sembra necessario per fare anche chiarezza sul ruolo della Comunità, e per fugare qualche perplessità sul nostro posto nella chiesa italiana. Pertanto desideriamo assicurare che il Signore ed i vescovi italiani non mancano di benedire la nostra associazione. Vediamo nelle iniziative che portiamo avanti, un segno di vitalità e dell’attualità del nostro carisma. Questo è per noi motivo di vera gioia”. “Abbiamo la consapevolezza di mettere in atto un rinnovato impegno per l’edificazione di un ministero all’altezza dei tempi che viviamo. Siamo convinti che dobbiamo essere testimoni di Cristo Servo nel vissuto quotidiano per recuperare il dialogo sociale e l’amicizia. In questo cambio d’epoca ci piace pensarci come portatori di un sogno. Si potrebbe riassumere con tale proposito il lavoro portato avanti in questi giorni, nella certezza che l’itinerario di confronto potrà conferire forza alla comunione, fulcro della nostra azione diaconale. In questo ambito ci è chiesto un impegno specifico per mediare, riconciliare, costruire unità contro ogni divisione. Si tratta, del resto, di attualizzare lo stesso sogno alla luce dei segni dei tempi, per essere sempre più aderenti all’insegnamento del Concilio Vaticano II”. E ancora: “In questi ultimi anni ci siamo presi l’impegno di rigenerare la Comunità, concependo il nostro impegno come opportunità di cambiamento e di discernimento, di formazione e di progettualità”.

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