Povertà: Caritas Lamezia Terme, 1.775 famiglie hanno chiesto aiuto nel 2023, soprattutto generi alimentari e aiuti economici

(foto: Caritas Lamezia Terme)

“I dati raccolti ci confermano che la povertà assume sempre più le vesti di un fenomeno complesso e dalle mille sfaccettature, spesso sostenuto pure da strutture sociali che si autoalimentano. Tra gli esempi più significativi si evidenzia la necessità di beni materiali, che continuano a costituire la richiesta più alta ai Centri di ascolto diocesani, sostenuta anche dall’elevata diffusione di lavori che non permettono un livello di vita dignitoso”. Lo ha detto oggi il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi durante la presentazione del “Report della Caritas diocesana di Lamezia Terme sulle povertà e risorse 2023”, a cura del direttore della Caritas diocesana, don Fabio Stanizzo.
Tra i dati riportati nel dossier, emerge che nel 2023, nelle parrocchie si contano 1.775 famiglie richiedenti aiuto, per un totale di 5.228 persone assistite di cui: 3505 italiani e 1723 stranieri. Inoltre, le famiglie che si rivolgono alle parrocchie chiedono soprattutto aiuto in generi alimentari, contributi economici per spese sanitarie, farmaci e visite specialistiche, utenze domestiche e affitto. In aumento la solitudine, soprattutto tra gli anziani. Ecco perché, “mentre sempre continua a sperare nell’obiettivo di non dover più erogare certi servizi, perché non più necessari – afferma ancora monsignor Parisi -, la nostra comunità ecclesiale intende interessarsi della condizione di tutti ed essere capace di leggere i fenomeni sociali in mezzo ai quali è chiamata ad essere testimone dell’amore di Dio. Nel farlo, punto di riferimento certo e attendibile criterio di lettura restano sempre i diritti fondamentali dell’uomo e l’inalienabile valore evangelico della dignità di ogni persona”.
Nel 2023 si sono rivolte ai Centri di ascolto della Caritas diocesana 856 persone (391 donne e 465 uomini) tra cui italiane, marocchine, nigeriane, gambesi, irachene, malesi, ucraine, bengalesi, ghanesi, egiziane, romene, pakistane. Tra le richieste di beni materiali spiccano i pacchi viveri, emporio della solidarietà, vestiario, accesso mensa. Numerose anche le richieste di visite mediche e acquisto farmaci e gli alloggi (comprendenti ricerca, aiuti economici per affitti, utenze etc etc). Don Fabio Stanizzo ha ricordato che “la raccolta e l’analisi dei dati realizzate attraverso l’Osservatorio non vuole essere un mero elenco di numeri e grafici ma vuole fornire uno spaccato sulle realtà diocesane, fatto di persone, storie, famiglie, partendo dall’interlocuzione privilegiata con i poveri attraverso i centri di ascolto diocesani e parrocchiali. Dall’analisi si evince che non si tratta solo di povertà e di disagio materiale ed immateriale in forte aumento, ma anche di una povertà delle relazioni, di una povertà della ‘consapevolezza’ dell’essere detentori di importanti diritti”.

 

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