Mentre si intensificano gli attacchi russi sulle città ucraine, a Kyiv giovedì 11 luglio, giorno della memoria religiosa di San Benedetto, patrono di Europa, e della memoria civile della strage di Sebrenica, in piazza Santa Sofia, cuore religioso dell’Ucraina, un centinaio di attivisti del Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (Mean) e i leader delle confessioni religiose locali daranno vita ad un momento di preghiera interconfessionale intitolato “un Magnificat per l’Ucraina”. Contemporaneamente in 25 località italiane moltissime persone si uniranno in collegamento per condividere il gesto. Ad animare queste “Piazze di Pace” – fa sapere il Mean – ci saranno parrocchie, comunità, associazioni, diocesi e comuni. Il card. Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona-Osimo, guiderà il gruppo che si ritroverà nella sala municipale di San Severino Marche. Aderiscono anche le Abbazie di Montecassino e di Montevergine. Gruppi si collegheranno dalle maggiori città italiane: Roma, Milano, Torino. Moltissimi conventi di clausura hanno assicurato che si uniranno spiritualmente in preghiera con la piazza di Kiev. Il gesto inizierà alle ore 17 italiane. Nella piazza Santa Sofia si ascolteranno le testimonianze dei gruppi scout locali e l’esperienza di nonviolenza attiva a fronte dell’aggressore russo della cittadina di Horodnya. Dopo di ciò il nunzio della Santa Sede, mons. Visvaldas Kulbokas aprirà la preghiera. I vertici del Consiglio panucraino delle Chiese, della comunità ebraica e di quella islamica si alterneranno con gli ospiti italiani “per gridare come la piccola Maria – ha scritto mons. Kulbokas presentando l’iniziativa – che “i ricchi torneranno a mani vuote” e che “i troni dei potenti saranno rovesciati”, “l’orecchio di Dio sarà teso sull’orecchio degli oppressi e gli oppressori, anche se apparentemente più forti sul campo militare, non potranno mai vincere contro la giustizia e la verità”. Dall’Italia interverranno il card. Menichelli, l’abate di Montecassino, Antonio Luca Fallica, l’abate di Montevergine, Riccardo Luca Guariglia. Al termine vi sarà un giro di saluti e solidarietà da parte dei gruppi collegati dalle località italiane.
Angelo Moretti, portavoce del Mean spiega: “Il gesto delle “Piazze di Pace” vuole dare un segno tangibile di solidarietà e empatia da parte di numerose persone che non sono riuscite a venire a Kiev con noi. Le piattaforme digitali possono permettere di far risuonare la voce di persone fisicamente distanti, ma spiritualmente prossime a un popolo che anche in questi giorni continua a subire la brutale violenza degli aggressori russi, come ha drammaticamente dimostrato il bombardamento all’ospedale pediatrico di Kiev. Noi del Mean ci proponiamo così non solo come corpi di pace presenti nei luoghi del dolore ucraino, ma anche come ponte con chi è lontano dal teatro di guerra, ma vuole esprimere la propria vicinanza alla sofferenza di quella gente”. La preghiera interconfessionale potrà essere seguita anche sulla pagina facebook del Mean. Mean è un’iniziativa di persone a cui hanno aderito Azione Cattolica Italiana, Masci, Movi, Base Italia, Vita, Rete Sale della Terra, Fondazione Gariwo, Comunità Progetto Sud, Reti della Carità, ANCI regionali.