“L’Instrumentum laboris, riconoscendo la varietà e la pluralità delle esperienze ecclesiali invita a superare una visione statica dei luoghi e a non fermarsi a una immagine piramidale delle relazioni fra i ‘luoghi ecclesiali'”. A dichiararlo è stato don Riccardo Battocchio, segretario speciale della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, intervenendo alla presentazione dell’Instrumentum laboris della seconda sessione del Sinodo dei vescovi. “Il cammino sinodale ci ha resi più consapevoli del fatto che oggi l’esperienza vissuta del radicamento territoriale è mutata rispetto anche solo qualche decennio fa”, ha proseguito: “Il luogo non si definisce più solo geograficamente: richiama una trama di relazioni e chiede di ripensare alcuni aspetti dell’articolazione territoriale della Chiesa, valorizzando la relazione circolare e dinamica, la mutua interiorità” che già esiste tra parrocchia, diocesi o eparchia, provincia ecclesiastica, Chiesa universale. Andranno individuati strumenti e processi che evitino sia la chiusura nel particolare, sia la fuga in un universalismo astratto”.