Senza convocare alcuna udienza o consultazione pubblica, il Senato del Paraguay ha votato e approvato ieri in sessione straordinaria il disegno di legge “che stabilisce il controllo, la trasparenza e la responsabilità delle organizzazioni non profit”. Il testo passerà ora all’esame della Camera dei Deputati. Se approvato, il disegno di legge stabilisce condizioni altamente restrittive per le organizzazioni della società civile nel Paese.

L’atto politico provoca la reazione del cardinale Adalberto Martínez Flores, arcivescovo di Asunción e presidente della Conferenza episcopale paraguaiana, che scrive sul proprio profilo “X”: “Alla luce della richiesta di una sessione straordinaria per trattare il disegno di legge che colpisce le organizzazioni no-profit e che potrebbe avere gravi conseguenze per il nostro sistema democratico rappresentativo, partecipativo e pluralista, come richiesto dall’articolo 1 della Costituzione nazionale, invitiamo rispettosamente i membri del Senato a rinviare la sua trattazione e a promuovere un processo di dialogo con i settori interessati, alla ricerca di un consenso che favorisca il rafforzamento dello Stato sociale di diritto, come sancito dalla nostra Costituzione”.

Anche Amnesty International esprime grave preoccupazione per l’approvazione del disegno di legge, che “viola il diritto alla libertà di associazione e potrebbe mettere a rischio le organizzazioni della società civile del Paese, in particolare la possibilità di preservare la loro autonomia e di ottenere le risorse necessarie per svolgere le loro attività in difesa e promozione dei diritti umani”. “Le organizzazioni della società civile sono fondamentali per la difesa dei diritti umani e molte persone dipendono dal loro lavoro, quindi devono avere le risorse, la libertà e la sicurezza per esistere e operare correttamente – ha dichiarato Ana Piquer, direttrice per le Americhe di Amnesty International -. La discussione e l’approvazione di misure arbitrarie e restrittive sul diritto di associazione gettano un’infondata cappa di sospetto sul lavoro di queste organizzazioni, rendendo difficile mantenere uno spazio aperto e sano per la difesa dei diritti umani in Paraguay”.