Aumentano le povertà nell’arcidiocesi di Udine, come rilevato dal Bilancio sociale 2023 del Centro Caritas, redatto dall’Osservatorio sulle povertà e risorse e presentato oggi in conferenza stampa. Uno strumento di studio per “analizzare le dinamiche sociali e ad orientare di conseguenza il servizio di carità nel cuore delle povertà, tanto tradizionali quanto nuove, che vivono le persone e le famiglie”, ha evidenziato il direttore della Caritas diocesana di Udine, don Luigi Gloazzo. “Sono in Friuli da pochi mesi – ha osservato mons. Riccardo Lamba –, ma qui come altrove è in aumento la popolazione che si trova in difficoltà, è questo un fatto oggettivo lo dicono in maniera incontrovertibile i numeri. È poi importante sottolineare che le povertà sono tante”. Secondo i dati alcuni ambiti di servizio hanno dovuto necessariamente ampliarsi: è il caso della mensa diocesana La Gracie di Diu che nel 2023 ha visto letteralmente lievitare le presenze: 1617 le persone che hanno beneficiato del servizio (755 in più rispetto al 2022, dunque quasi il doppio), 109.613 i pasti prodotti contro i 96.867 del 2022. Stabili invece i numeri del Centro di ascolto diocesano che ha accolto 874 persone, per un totale di 2.106 colloqui e 2.227 interventi. Allargando lo sguardo, durante la conferenza stampa sono stati anticipati alcuni dati di prossima pubblicazione, riguardanti tutto il territorio della diocesi (riferiti dunque agli undici Centri di ascolto diocesani). Le persone che si sono affacciate a questo servizio sono state 2.961: italiana, georgiana e bengalese le prime tre nazionalità. In aumento anche le accoglienze all’asilo notturno Il Fogolâr: sono state 188, 44 in più rispetto al 2022. Sono addirittura quasi triplicati i contatti con le persone senza dimora da parte dell’équipe di strada che effettua uscite diurne e serali sul territorio, anche per mappare e monitorare le presenze nella città di Udine: ben 737 i contatti, 455 in più rispetto al 2022.
Ad accendere i riflettori sulle gravi marginalità è stato Raffale Fabris, coordinatore dell’Opera diocesana «Casa Betania». “Anche i nostri numeri sono in costante aumento – ha infatti osservato Fabris –, siamo passati dalle 214 prese in carico del 2020 alle 324 del 2023, solo nell’ultimo anno l’aumento è stato quasi del 30%”. Nel dettaglio le persone prese in carico con percorsi di accoglienza sono 166, mentre quelle inserite in percorsi di accompagnamento educativo sono 75.
Riflettori accesi anche sul progetto Common Ground – che mira a contrastare il grave sfruttamento lavorativo e a far emergere il fenomeno del caporalato molto presente anche in Friuli come ha evidenziato la coordinatrice del progetto, Francesca Peresson – e su Liberamente. Quest’ultimo – ha spiegato la referente Annarita De Nardo – “ha visto nel 2021, grazie ai fondi dell’8xmille e al contributo della fondazione Friuli, l’apertura di uno sportello informativo all’interno della Casa circondariale di Udine. L’obiettivo è curare la connessione tra il carcere e il territorio e favorire così il reinserimento delle persone detenute, in particolare di coloro che stanno finendo di scontare la propria pena. Nel 2023 sono state 128 le persone che ne hanno beneficiato”.
Infine è stato presentato il bilancio del Centro missionario diocesano. l il segretario Stefano Comand ha raccontato di relazioni di lunghissima data con altre diocesi, come San Martìn, a Buenos Aires, che dura da sessant’anni. “Qui, da giugno, quattro ragazze hanno iniziato un anno di Servizio civile con la Caritas di Udine e il Centro missionario, lo stesso accade in Etiopia. Ci sono poi progettualità nuove come a Makenì, diocesi della Sierra Leone, dove stiamo sostenendo la Caritas locale nel reinserimento di persone che sono rientrate da percorsi di emigrazione irregolare, in particolare si tratta di donne che hanno lavorato nei Paesi arabi”. Il Servizio civile è stato l’occasione per parlare anche dell’impegno a favore dei giovani. Numerose le proposte rivolte a loro: il Servizio civile universale, all’estero e sul territorio; la possibilità dell’alternanza scuola-lavoro nei servizi Caritas; le esperienze estive di volontariato come Caritas Summer (che anche nel 2024 ha visto la copertura di tutti i cinquanta posti disponibili).