Sono già 20 – ma le adesioni continuano a crescere – le piazze che giovedì 11 luglio si collegheranno virtualmente in tutta Italia con piazza Santa Sofia di Kyiv, cuore religioso dell’Ucraina, dove alle 18, si svolgerà un momento di preghiera interconfessionale intitolato “un Magnificat per l’Ucraina”. Da Lamezia Terme a Milano passando per Roma. A animarle ci saranno parrocchie, comunità, associazioni, diocesi come quella di Pinerolo e comuni. Aderiscono anche le Abbazie di Montecassino e di Montevergine mentre le suore clarisse di Valle Santa (Rieti) hanno assicurato che si uniranno spiritualmente in preghiera con la piazza di Kyiv.
A promuovere l’iniziativa è il Movimento Europeo di Azione Nonviolenta (Mean) che dall’10 al 13 luglio porterà in Ucraina per una missione di pace un centinaio di attivisti italiani, in rappresentanza di diverse sigle e movimenti attivi nel nostro Paese e a livello internazionale. La scelta della data – spiegano i promotori – non è casuale: l’11 luglio è il giorno della memoria religiosa di San Benedetto, patrono di Europa, ma anche della memoria civile della strage di Sebrenica che ebbe inizio l’11 luglio 1995. A sostenere la “missione” ci sono sul campo anche il Nunzio apostolico in Ucraina, mons. Visvaldas Kulbokas, rappresentanti delle maggiori confessioni religiose del paese, oltre ai responsabili di alcune sigle dell’associazionismo ucraino come la Rete del self-governement dei territori ucraini, Act for Ukraine Charity Foundation, Spirit of Ukraine Charity Foundation, il Movimento dei Focolari Ucraini, le diverse anime degli Scout locali.
“Come la piccola Maria – afferma mons. Kulbokas in un comunicato-, si vuol gridare insieme in piazza che ‘i ricchi torneranno a mani vuote” e che “i troni dei potenti saranno rovesciati’, l’orecchio di Dio sarà teso sull’orecchio degli oppressi e gli oppressori anche se apparentemente più forti sul campo militare non potranno mai vincere contro la giustizia e la verità”.
Il 12 luglio, nel Palazzo di Ottobre in piazza dell’Indipendenza, Marianella Sclavi, una delle portavoce del Mean, condurrà una serie di gruppi di lavoro misti, europei ed ucraini, sull’attuazione concreta dei Corpi Civili di Pace, tema chiave dell’iniziativa politica del Mean e che ha trovato nella società civile ucraina “un partner desideroso e attivo per la loro istituzionalizzazione da parte dell’Unione europea”, afferma Sclavi. Nell’incontro del 12 luglio a Kyiv, “si discuterà dell’azione politica dei Corpi Civili di Pace, della loro capacità di promuovere il dialogo interreligioso, dell’impegno per superare i traumi di guerra e per istituire le Commissioni Verità e Riconciliazione”. Ad accompagnare il convegno ci sarà un libro di pensieri e riflessioni di Alex Langer, europarlamentare, pacifista ed ecologista – di cui in questi giorni si compiono i 29 anni dalla scomparsa -, primo sostenitore dei Corpi Civili di Pace in Europa, un libro scritto appositamente per questa missione da storici amici di Langer e attivisti ed attiviste del Mean dal titolo molto chiaro: “Lo sguardo di Alex sulla pace. Rileggere Alex Langer da Sarajevo a Kyiv”. A questa missione del Mean hanno aderito: Azione cattolica italiana, Masci, Movi, Base Italia, Vita, Rete Sale della Terra, Fondazione Gariwo, Comunità Progetto Sud, Reti della Carità, Anci regionali.