Popoli e Missione: “Sì viaggiare”, nel periodo estivo molte partenze per conoscere le missioni cattoliche nel mondo

Esperienze, scoperte, incontri sono il programma di chi parte, approfittando della pausa estiva, per conoscere i missionari impegnati ad gentes. “Un viaggio in cui c’è molto da scoprire, soprattutto dentro se stessi. E di fronte alle proposte, tra cui in primis quelle di Missio Giovani della Fondazione Missio, non c’è che rispondere ‘Sì, viaggiare’”, come invita il titolo di copertina e del dossier di Popoli e Missione del numero estivo di luglio/agosto. “Una esperienza, seppur breve, nei luoghi della missione porta entusiasmo, aspettative, curiosità e anche qualche paura da cui neanche la fornitissima farmacia da viaggio nello zainetto, ci rende immuni”, si legge sulla rivista. “Ma si tratta di un evento importante, che può cambiare la vita, come è accaduto a Michele Sentina, oggi seminarista, a Franca Cicchella dell’Ufficio amministrazione Missio, e a Marta Rocca dell’Ufficio cooperazione missionaria tra le Chiese della Cei”.
In attualità si trova un approfondimento sulla Repubblica Democratica del Congo, dove si inasprisce la guerriglia ad Est: violenza, atrocità armate, gruppi paramilitari dal Ruanda e Adf islamista.
Per la Colombia, che con la presidenza di Gustavo Petro volta pagina, nuove prospettive emergono dall’analisi di Juan Camilo Londoño, a capo di una cooperativa che riunisce ex guerriglieri delle Farc “per costruire insieme alle comunità locali la pace, la giustizia sociale e la riconciliazione”.
Dall’Asia un approfondimento sul Vietnam, Paese emergente del Sud-est asiatico, “che grazie ad una serie di partenariati economici e geopolitici cresce a ritmi sostenuti”. Se segnala infine il Progetto Pom in Perù per sostenere 125 bambini della regione del fiume Putumayo: sulle sue rive vivono i discendenti delle comunità native dell’Amazzonia e qui operano anche alcuni missionari. Tra questi ci sono le suore parrocchiali Niño Jesus de Praga che nel loro collegio accolgono 125 bambini disagiati della zona, ai quali assicurano vitto e alloggio, ma anche un’istruzione di base.

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