Stasera, sabato 6 luglio in occasione della Settima sociale dei cattolici italiani, vi sarà una cena allestita alla capitaneria di porto di Trieste, che vedrà la presenza di 100 ospiti. La tavola della partecipazione si allarga e fa posto a persone della Chiesa di Trieste. I delegati avranno la possibilità di incontrare le persone della Chiesa di Trieste, che “condividono tratti di strada ascoltandosi reciprocamente, con attenzione, passione e creatività e sostenendosi a vicenda. In una dinamica di reciproca carità per costruire insieme futuro e bene comune nella comunità, una reciproca inclusione di chi vive momenti di fragilità personale, economica, relazionale in fasi diverse della vita. Volti concreti con le loro storie, momenti di fragilità personale, economica, relazionale in fasi diverse della vita. Una Chiesa che si fa ponte per parlare a tutti e con tutti, che cerca ciò che accomuna, che unisce per risolvere, affinché nessuna persona resti indietro”. Si tratta di 100 persone concrete, con le loro fragilità, difficoltà e dolori, assieme al vescovo Trevisi, alcuni sacerdoti e laici, ma anche anziani, immigrati, poveri e volontari provenienti dalle parrocchie cittadine, dalla Caritas diocesana, dalle comunità di Sant’Egidio e di San Martino al Campo