Il Venezuela inizia ufficialmente la campagna elettorale per le presidenziali con le piazze piene di sostenitori del presidente uscente Nicolás Maduro e del leader dell’opposizione, Edmundo González, in un alternarsi tra ottimismo e pessimismo sulla regolarità stessa delle elezioni. Da un lato, gli Stati Uniti sembrano “scommettere” sulla legittimità del voto, riaprendo il dialogo diretto con il Governo. Dall’altro, arrivano segnali preoccupanti dalle Nazioni Unite. L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, in vista del voto del 28 luglio, ha denunciato “le restrizioni allo spazio civico” e gli arresti degli oppositori all’avvicinarsi della data delle votazioni. L’Alto Commissario ha affermato che queste elezioni, così come quelle locali, regionali e legislative previste per il 2025, “sono opportunità fondamentali per rispettare la volontà del popolo. Deploro le crescenti restrizioni allo spazio civico. In realtà, è necessario il contrario: uno spazio libero e aperto per il dibattito”, ha affermato. Lo stesso ha aggiunto che le notizie di arresti, anche di sostenitori e membri dell’opposizione, che il suo ufficio ha ricevuto “non fanno ben sperare”, e ha chiesto un cambiamento in queste pratiche. Türk ha riferito che nell’ultimo anno sono aumentate le minacce, le molestie e le aggressioni a giornalisti, sindacalisti e altre voci critiche, compresi gli arresti arbitrari. Inoltre, nonostante i dati ufficiali indichino una crescita economica del 5% nel 2023, i venezuelani incontrano ancora seri ostacoli nell’accesso al cibo, alla salute e all’istruzione. Le donne, le popolazioni rurali e le popolazioni indigene sono colpite in modo sproporzionato.