“Virtus lab” è un progetto nato dalla collaborazione tra l’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid) e la Fondazione Antonio Emanuele Augurusa che punta a far incontrare domanda e offerta di lavoro qualificata in una chiave di inclusione sociale. “Una coltivazione diversa, che punta a creare rapporti lavorativi sani e a far corrispondere offerta e richiesta di lavoro”, ha spiegato Maria Makarova, responsabile dell’Ufficio Progettazione della Fondazione, presentando il progetto ai Dialoghi delle Buone Pratiche su “Agricoltura, impresa e sviluppo sostenibile, dell’ambiente e dei diritti”, nell’ambito della Settimana sociale in corso a Trieste.
“Il nostro vuole essere un modello di inserimento lavorativo e sociale”, ha evidenziato Makarova, chiarendo: “Partiamo sempre dalle aziende, dalle loro esigenze occupazionali, per evitare di proporre l’ennesima qualifica senza un’opportunità concreta di lavoro. Costruiamo risorse di inserimento, con corsi formativi brevi per dare opportunità concrete, con supporto a 360 gradi: la formazione, l’acquisto di attrezzature per farli sperimentare, la ricerca di alloggio post assunzione”.
In totale sono state 1.350 le persone inserite negli ultimi tre anni a livello nazionale. Gli elementi chiave sono “restituzione generativa (chi è stato più fortunato, contribuisce a fare opportunità a chi non le ha mai avute) e tavoli territoriali, per creare reti che definiscono obiettivi strategici. Qui la rete è fondamentale: spesso i nostri partner per nella ricerca di personale sono le Pastorali sociali, le associazioni del territorio e i parroci”, ha concluso.