![](https://www.agensir.it/wp-content/uploads/2024/07/AFP__20240704__porzycki-generale240704_np0vH__v1__HighRes__GeneralElectionInLondon-755x491.jpg)
(Londra) Keir Starmer, che gli elettori britannici hanno incoronato primo ministro con il voto di ieri, soltanto il quinto laburista della storia del Regno Unito, ha trionfato con almeno 410 deputati a Westminster mentre mancano al conteggio pochissimi seggi. La sconfitta del partito conservatore, che il premier uscente Rishi Sunak ha ammesso alle 4 del mattino, anche prima che il suo rivale avesse la maggioranza di 326 seggi necessaria per comandare a Westminster, è una catastrofe. I “Tories” perdono almeno 248 seggi e, se non sapranno rispostarsi al centro, con un leader moderato, rischiano l’estinzione. O anche di essere riassorbiti dal partito “Reform” dell’euroscettico Nigel Farage che entra, per la prima volta, in parlamento, accompagnato da alcuni colleghi. Hanno fatto bene i Liberaldemocratici, con almeno 71 seggi, anche se non hanno sostituito i conservatori come principale partito di opposizione. A pezzi sono usciti da queste elezioni anche i nazionalisti scozzesi di “Snp”, che hanno perso almeno 38 seggi e riconsegnato ai laburisti la regione a nord del vallo di Adriano, da sempre terra laburista. Significativa la bassa affluenza alle urne, il 60%, secondo la Bbc, la seconda più bassa nella storia del Regno Unito dal 1885.