Dal 22 al 27 luglio una piccola delegazione di sacerdoti e laici veronesi si recherà in Terra Santa a nome della Chiesa scaligera per un “Pellegrinaggio di ascolto, solidarietà e vicinanza”, secondo il mandato ricevuto dal vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, all’indomani della visita di Papa Francesco. Proprio in Arena il Santo Padre sottolineava come “la pace non sarà mai frutto della diffidenza, frutto dei muri, delle armi puntate gli uni contro gli altri” ed esortava ad essere “seminatori di speranza” ognuno a proprio modo.
“L’incontro con Terra Santa vuole essere un abbraccio fraterno dell’intera Chiesa veronese alle popolazioni di Palestina e Israele cui la nostra diocesi è legata da anni grazie ai pellegrinaggi con tanti giovani e adulti, progetti di solidarietà e gemellaggi che hanno costruito nel tempo una maglia di relazioni e conoscenze, ma soprattutto di amicizia, di quella che sa farsi presente nel momento del bisogno”, spiega una nota,.
Il programma prevede la visita a diverse realtà locali di Gerusalemme e Betlemme, in particolare quelle cristiane che hanno un legame storico con Verona. Il desiderio è di prestare voce, tendere la mano e condividere la speranza nella pace possibile, anche partecipando a momenti di preghiera con le comunità locali.
Tra gli incontri più significativi, la delegazione visiterà a Betlemme il Caritas Baby Hospital: l’ospedale pediatrico che dal 2005 è sostenuto dall’associazione Aiuto bambini Betlemme che ha sede presso la Caritas veronese; la famiglia di Daoud Nassar, agricoltori per la pace in Cisgiordania, che dal 2010 è legata dalla realtà scaligera di volontariato Tent of Nations Italia; a Gerusalemme incontrerà il patriarca dei Latini, il card. Pierbattista Pizzaballa, la Custodia francescana e la comunità cattolica di lingua ebraica e quella di lingua araba e si recherà a Betania per riabbracciare le Suore Missionarie comboniane.
Un appuntamento atteso sarà quello con il nuovo parroco della chiesa di Nostra Signora della Visitazione di Zababdeh, cittadina nel nord della Cisgiordania e vicina a Jenin, a maggioranza cristiana, con cui la diocesi veronese è gemellata dal 2012. È questa un’area povera, sottosviluppata e spesso trascurata, che la pandemia, e ora l’attuale situazione di guerra, ha reso ancora più fragile. L’incontro mira a ravvivare il legame con la comunità cristiana palestinese di Zababdeh che negli anni scorsi è stata sostenuta con diverse iniziative, e a riattivare il progetto di borse di studio per giovani studenti.
Gli incontri saranno documentati da brevi servizi in onda su Telepace e da uno speciale su Verona fedele, con lo scopo di dar voce soprattutto alla minoranza cristiana che sta vivendo numerose difficoltà dovute all’attuale situazione di guerra.
Lunedì 15 luglio alle 19, presso il Santuario di Madonna della Corona, è organizzata una serata di preghiera per la pace che sarà trasmessa in diretta su Telepace. L’incontro è aperto a tutti coloro che vogliono conoscere meglio l’iniziativa. Seguirà un momento conviviale.