L’uragano Beryl prosegue la sua corsa nel Mar dei Caraibi, verso la penisola messicana dello Yucatán, con venti di 240 chilometri all’ora, solo di poco diminuiti d’intensità rispetto agli iniziali 260. Beryl ha lambito ieri la Giamaica, ma si sta cercando di ripristinare le comunicazioni e di iniziare la conta dei danni nei territori più colpiti, in particolare gli arcipelaghi di Grenada e Saint Vincent e Grenadine, oltre alle coste del Venezuela. Il coordinatore dell’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri naturali (Nadma) di Granada, Terence Walters, ha spiegato che “circa il 98% delle strutture di Carriacou e Pequeña Martinica sono state danneggiate o distrutte”.
“Molte comunicazioni sono ancora interrotte e stiamo cercando di ripristinarle – si fa sapere al Sir da parte dell’Ufficio comunicazione della Conferenza episcopale delle Antille -. A Grenada, in particolare, il vescovo Clyde Harvey è ancora in fase di valutazione e sta raccogliendo informazioni dalle diverse parrocchie sulla situazione”. La diocesi di Roseau (Dominica) e Caritas Dominica, come si legge in una nota pervenuta al Sir, portano alle Chiese e alla popolazione di Grenada e Saint Vincent e Grenadine (nei due arcipelaghi ci sono stati almeno 4 morti) la “nostra incrollabile solidarietà in questo momento difficile. L’arrivo di Beryl ha portato con sé immense sfide e dolori, e i nostri cuori sono pieni di preoccupazione per la vostra sicurezza e il vostro benessere. Comprendiamo la devastazione e le difficoltà che tali disastri naturali possono portare, avendo noi stessi affrontato prove simili. Tuttavia, conosciamo anche la forza, l’unità e il coraggio che nascono all’interno delle nostre comunità in questi momenti di avversità. Di fronte a tali avversità, ci viene ricordata la resilienza che definisce il nostro spirito caraibico. Insieme, come una comunità unita, ci sosterremo a vicenda in questa prova”.