(Trieste) “L’imperfezione è la bellezza e la fragilità delle famiglie”. Ne è convinta Mariolina Ceriotti Migliarese, medico, neuropsichiatra infantile e psicoterapeuta, intervenuta all’incontro-dibattito sulle famiglie, in una delle “piazze della democrazia” che costellano la città di Trieste, in queste giornate delle Settimane sociali. “Oggi occorre riscoprire le diverse parole che segnano l’antropologia della famiglia”, la tesi dell’esperta, che ha precisato come la famiglia “non è solo un’aggregazione affettiva o sociale: è un sistema affettivo-sociale dove due persone, un uomo e una donna, che si scelgono diventano l’asse portante a cui si legheranno altre relazioni”. “Si tratta – ha precisato – di due estranei che si innamorano: la parentela di coppia si costruisce nel tempo”. Secondo Ceriotti Migliarese, le famiglie sono fragili “per due sfide: trovare l’equilibrio tra identità e intimità, cosa molto difficile perché i due elementi si modificano nel tempo, e trovare un equilibrio tra la continuità e il cambiamento. La continuità sta nella scelta specifica, che rimane, ma se una coppia non è in grado di cambiare finisce per insterilirsi”. “Una coppia è generativa non solo per il fatto di avere figli, ma perché introduce idee, progetti, competenze nella relazione”, ha concluso la relatrice: “ridare senso a tutte le parole ci dà la consapevolezza necessaria per essere sereni in ciò che affermiamo, non dovendo dimostrare niente a nessuno”.