Settimana sociale: Acli e Argomenti 2000, “le nostre due proposte di legge vanno nella direzione indicata da Mattarella”

(Trieste) “Nell’ideare queste due proposte sulla partecipazione dei cittadini alla vita politica e sulla trasparenza dei partiti siamo partiti da un concetto e cioè che la scarsa partecipazione è un problema della democrazia”. Lo ha detto Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, durante il suo intervento nel corso della presentazione delle due proposte di legge di iniziativa popolari in corso a Trieste, all’interno della 50ª Settimana sociale dei cattolici in Italia. “Lo ha detto bene ieri Mattarella e con parole semplici, citando Don Milani: servono parole nuove per la democrazia, dobbiamo abituarci a ristudiare la democrazia e a non darla mai per scontata, dobbiamo allenarci ad esercitarla altrimenti anche lo strumento del voto diventa un esercizio vuoto. Le due leggi, su premierato e autonomia differenziata, minano le fondamenta del nostro paese: il problema non è che la Costituzione va cambiata ma che va compiuta e realizzata pienamente, quindi invito tutti gli associati ma anche le donne e gli uomini di buona volontà, partendo dagli amici delle associazioni cristiane presenti qui a Trieste, a voler aderire a queste proposte. La raccolta firme è partita già da un paio di settimane e oltre all’obiettivo di arrivare alle 50mila firme entro l’inizio di dicembre vogliamo soprattutto provocare un dibattito interrogando ogni cittadino, da chi siede in Parlamento a chi ha appena acquisito il diritto di voto”. “Queste due proposte sono state costruite dalle nostre associazioni, e credo troveranno anche il consenso di altre associazioni amiche che si sono riunite a Trieste, proprio nel segno della riscoperta della democrazia”, ha osservato Ernesto Preziosi, presidente di Argomenti 2000. All’interno delle due proposte di legge, redatte da un comitato scientifico rappresentato da Lorenzo Gaiani che ha spiegato i due impianti normativi, la creazione di un Registro Nazionale dei partiti; la possibilità di ricevere un finanziamento pubblico diretto per le attività relative alla partecipazione alle elezioni politiche e la creazione di Assemblee partecipative le cui decisioni devono essere prese in considerazione dal decisore politico.

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