Diocesi: Aversa, importanti scoperte durante i lavori di restauro della prima chiesa intitolata al Santo di Padova

(Foto diocesi di Aversa)

La città di Aversa continua a stupire con testimonianze sempre nuove della sua ricca storia. “In particolare, le ultime scoperte in ordine di tempo hanno colto di sorpresa gli addetti ai lavori che stanno affrontando il delicato recupero del chiostro del complesso conventuale di Sant’Antonio al Seggio in Aversa in cui si sta lavorando dal mese di dicembre 2023”, si legge in una nota della diocesi di Aversa. Tali attività sono state avviate dalla Prefettura di Caserta, competente nella gestione del Fondo edifici di culto della provincia.
Alcuni anni addietro nel complesso conventuale si verificarono dissesti strutturali che resero necessaria la dichiarazione di inagibilità, costringendo i Frati Francescani ad abbandonare l’antica dimora. Pertanto, vennero affidati alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento i lavori per il restauro del complesso. Dopo le operazioni destinate a mettere in sicurezza le parti a rischio del fabbricato, il direttore dei Lavori, Oreste Graziano, ha intrapreso le opere necessarie per restituire decoro alla fabbrica; fra queste, il ripristino del chiostro gotico del complesso. Nel predisporre il trattamento delle volte, al di sotto dell’attuale imbiancatura, il tecnico si è reso conto che stavano emergendo in più punti tracce di colore che progressivamente si sono rivelate molto estese e attribuibili, sulla base di un primo esame, ad una delle ristrutturazioni del secolo XVI e successivi.
I diversi saggi effettuati hanno consentito al momento di vedere parti di un’ampia decorazione a fogliami, all’interno della quale sono posizionate immagini di santi e sante dell’ordine francescano. Si intravede il dolcissimo volto di una suora, con l’abito delle clarisse, forse proprio santa Chiara, riconoscibile dal libro della regola che la santa stringe sul cuore e una figura di frate giovane la cui mano destra presenta il segno delle stimmate, cosa che ci consente di identificare l’immagine come san Francesco, fondatore dell’ordine serafico.
“La chiesa di Sant’Antonio al Seggio è stata restituita al culto grazie alla sinergia operativa tra le istituzioni interessate, dalla Prefettura di Caserta per il Fec (Fondo edifici di culto-Ministero dell’Interno), Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento e l’Ufficio diocesano per i beni culturali”, afferma mons. Ernesto Rascato, direttore di quest’ultimo Ufficio.
“Ora con il convento trecentesco in restauro si intende offrire alla città uno spazio di fraternità, un luogo di memoria e di cultura” , aggiunge il direttore dell’Ufficio per i beni culturali della diocesi di Aversa. “Aggiungo che il ritrovamento di una vasta decorazione gotica sotto l’intonaco del chiostro della prima chiesa al mondo intitolata al Santo di Padova rappresenta un forte segnale di rinascita culturale per i cittadini aversani e per l’intera umanità, in un tempo difficile, ma ricco di bellezza e di speranza”, conclude.

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