Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e l’alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Türk hanno espresso ieri la loro preoccupazione per gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine in Venezuela dopo le elezioni presidenziali di domenica in cui Nicolás Maduro, attuale presidente del Paese, è stato dichiarato vincitore. “Sono estremamente preoccupato per le crescenti tensioni in Venezuela, con inquietanti notizie di violenza dopo le elezioni di domenica scorsa”, ha dichiarato Türk, in un comunicato. Si sono verificate manifestazioni in almeno 17 dei 24 Stati del Paese, tra cui Caracas, la capitale. “Centinaia di persone sono state arrestate, compresi i bambini. Sono profondamente preoccupato”, ha insistito Türk. Gli ultimi numeri forniti dalle agenzie internazionali fanno riferimento a 11 morti e ad almeno 750 arresti.
L’alto commissario si è detto “allarmato” per le segnalazioni di un uso sproporzionato della forza da parte delle forze dell’ordine, nonché per la violenza di individui armati che sostengono il Governo, noti come “colectivos”. Türk ha affermato che i responsabili delle violazioni dei diritti umani devono essere chiamati a rispondere delle loro azioni. Ha affermato che il Venezuela si trova in una fase critica e ha esortato le autorità a “rispettare il diritto di tutti i venezuelani di riunirsi e protestare pacificamente e di esprimere le proprie opinioni liberamente e senza paura”.
Sulla situazione in Venezuela si è espressa anche la Corte interamericana dei diritti umani (Cidh). “Concedere l’indipendenza al Consiglio nazionale elettorale è una misura fondamentale, per ripristinare la fiducia dei cittadini e della comunità internazionale nelle istituzioni pubbliche del Paese, nonché per garantire il rispetto illimitato delle decisioni legittime e democratiche prese dal popolo venezuelano alle urne”, si legge in una dichiarazione dell’organizzazione sui propri profili social.