Diocesi: Termoli-Larino, in festa per il patrono San Basso, un culto molto antico

La diocesi di Termoli-Larino si prepara a festeggiare il suo patrono San Basso. Il solenne pontificale, presieduto dal vescovo, mons. Gianfranco De Luca, è previsto per le 18.30 del 4 agosto seguito dalla solenne processione. In mattinata, dopo la celebrazione, presieduta dal presule – ore 6 – al Mercato Ittico è prevista la processione fino alla cattedrale. Il giorno precedente alle 8 celebrazione eucaristica presieduta da mons. De Luca seguita dalla processione a mare con i motopescherecci. La testimonianza scritta più antica riguardante il culto praticato nella città adriatica a San Basso è quella del 21 febbraio 1577 narrata dal domenicano Serafino Razzi, chiamato a Termoli per tenervi un ciclo di sermoni quaresimali, spiega il direttore dell’Archivio storico diocesano, Giuseppe Mammarella, sottolineando che  da “tempo immemorabile” Termoli venera San Basso come suo patrono principale. “Secondo una plurisecolare memoria orale, il nome del santo – spiega Mammarella – è legato particolarmente alla tradizione marinara e questo potrebbe far pensare che le sue spoglie mortali siano approdate a Termoli proprio a seguito degli scambi commerciali avvenuti via mare, abbastanza frequenti tra i centri costieri dell’Adriatico compreso quelli della sponda opposta”. Mammarella ricorda ancora una statua d’argento di San Basso – “scomparsa da lungo tempo” – che custodiva, all’altezza del petto, una reliquia del santo: “Di un sacro frammento, posto alla venerazione cultuale dei fedeli, si hanno notizie attraverso una relazione ‘ad limina’ di mons. Fabrizio Maracchi del 1662”. Mons. Tomaso Giannelli, nelle sue Memorie, tratta del rifacimento barocco operato nella cattedrale dal suo predecessore di inizio secolo XVIII, mons. Domenico Catalani, e illustra – aggiunge il direttore dell’Archivio diocesano – “l’assetto interno del tempio alla metà circa del Settecento, descrivendo la presenza degli altari tra cui quello dedicato a San Basso, che sorgeva nell’abside sinistra”. Sarà lo stesso mons. Giannelli a riportare alla luce i resti mortali di San Basso.

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