Il direttore generale dell’organizzazione umanitaria cattolica Renovabis, Thomas Schwartz, ritiene che i pregiudizi contro i sinti e i rom non siano ancora stati superati. “Non dobbiamo distogliere lo sguardo quando le persone in Europa devono vivere in condizioni di disagio sociale e nei ghetti”, ha detto ieri Schwartz a Freising, vicino Monaco. Un miglioramento della situazione dei rom è possibile solo attraverso la politica, il suo pensiero. È necessario riconoscere che le minoranze rom sono costituite da “cittadini uguali del proprio Paese”. Molti dei progetti sostenuti da Renovabis sostengono i giovani nella loro transizione al lavoro, ha sottolineato il capo di Renovabis. Inoltre, “conoscere la cultura rom e ridurre i pregiudizi reciproci sono obiettivi importanti”. Su invito del Consiglio centrale dei sinti e dei rom tedeschi, il capo dell’Organizzazione di soccorso dell’Europa dell’Est parteciperà il 2 agosto ad una cerimonia commemorativa presso il memoriale del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Nella notte del 2 agosto 1944 vi furono uccisi 4.300 sinti e rom. La strage perpetrata a Auschwitz-Birkenau non fu l’unica che caratterizzò la “soluzione finale” anche per i sinti-rom, prevista dai nazisti. L’odio contro i nomadi fu secondo solo a quella contro gli ebrei.