“Una vittima di tratta identificata su tre a livello globale è un bambino, ma gli sforzi per prevenire e porre fine alla tratta dei minori sono ancora insufficienti per fare una differenza tangibile”: la denuncia arriva oggi, Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani, dal Gruppo di esperti del Consiglio d’Europa per l’azione contro la tratta di esseri umani (Greta) insieme al Gruppo di coordinamento interagenzia contro la tratta di esseri umani (Icat). In una nota congiunta chiedono agli Stati che hanno aderito alla convenzione anti-tratta del Consiglio d’Europa “misure concertate per ridurre la vulnerabilità dei bambini alla tratta, fornire assistenza specializzata alle vittime minorenni e porre fine all’impunità dei trafficanti”. Lo sguardo è ai minori più vulnerabili, come quelli in contesti di conflitti e crisi, quelli la cui nascita non è stata registrata, o che provengono da comunità svantaggiate, o ancora ai minori preda del reclutamento online. Anche da Bruxelles oggi un richiamo su questa piaga che in Europa vede la percentuale ridursi a un minore su cinque vittime di tratta, con sacche regionali dove però i minori sono oltre il 50% delle vittime. “Il traffico di minori è un crimine abominevole e universalmente condannato”, dice la nota Ue. “Sfortunatamente, gli sforzi congiunti di governi, forze dell’ordine, servizi pubblici e società civile non sono stati sufficienti a impedire ai trafficanti di sfruttare i bambini vulnerabili”.