(Trieste) “Cinquanta Settimane sociali sono state il lievito nella vita della Chiesa, della società e della politica italiane”. E’ l’analisi di mons. Luigi Renna, vescovo di Catania e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, durante la cerimonia di apertura al Centro Congressi di Trieste. “Oggi siamo qui non solo per dire il nostro grazie al passato, bensì per assumerci la responsabilità del presente, in tutta la sua complessità”, ha spiegato io presule: “Ne è consapevole l’Episcopato, che attraverso l’Assemblea Generale, il Consiglio Episcopale Permanente, la Presidenza e la Segreteria Generale hanno tenuto a questa Settimana, hanno dato fiducia al Comitato scientifico che mi onoro di presiedere, e l’hanno considerata un momento qualificante del Cammino sinodale”. “Il Comitato ha voluto lavorare in continuità con il passato, ma con una grande apertura al presente e al futuro”, ha reso noto Renna: “La scelta del tema, a lungo meditata, pone al centro dell’attenzione delle nostre Chiese la partecipazione quale cuore della democrazia. So che questo argomento ha trovato grande accoglienza nel cuore di quanti credono che senza democrazia si sottrae spazio alla nostra umanità, alla dignità della persona, alla nostra stessa testimonianza di fede, che può essere assicurata solo da società e Paesi in cui c’è dialogo”. “Se la democrazia è in pericolo e c’è disaffezione alla partecipazione, si sottrae spazio anche ai valori che promanano dalla persona umana, creata a immagine e somiglianza di Dio, intangibile nella sua dignità dal primo istante di vita fino alla sua morte naturale, nei suoi diritti, nel suo lavoro, nella cura della Casa comune che è il creato”, il monito del vescovo: “si sottrae spazio pure alle procedure democratiche, che non sono mai indifferenti in rapporto al fine dello sviluppo umano integrale”. In quest’ottica, “vivere la Settimana Sociale e rimanere nell’unità della comunione ecclesiale, significa non perdere di vista il bene integrale dell’uomo, quello a cui papa Francesco ci richiama nella Fratelli tutti”. “La democrazia non è forse in crisi perché ovunque nel mondo sono deboli il pensare, il confronto sereno, il discernimento, il “farsi popolo?”, si è chiesto mons. Renna, secondo il quale “il compito delle Settimane Sociali è favorirli e mantenerli alti”. “Trieste – ha concluso – permette alle nostre Chiese di vivere nella verità una Settimana Sociale dei cattolici che sono in Italia, perché nella pluralità di lingue e culture ha imparato a parlare lo stesso lessico di democrazia”.