(Trieste) Intervenendo alla cerimonia di apertura della Settimana sociale Simone Ferraiuolo ha presentato l’esperienza della cooperativa sociale “Oltre l’Arte” di Matera, di cui è socio e collaboratore. “La Cooperativa trae la sua origine da una felice espressione che mons. Mario Operti, tra i fondatori del Progetto Policoro, amava ripetere: ‘Non esistono formule magiche per creare lavoro. Occorre investire nell’intelligenza e nel cuore delle persone’. La mia esperienza, unitamente a quella dei 7 giovani della mia età che mi hanno preceduto, si innesta sulla storia del Progetto Policoro: nel 2008, infatti, in questa prospettiva, sono state trovate le risposte al desiderio di realizzazione e di futuro nella nostra terra”.
“Il Progetto Policoro, fondato nel 1995, è sostenuto dalla Conferenza Episcopale Italiana e ancora oggi si spende per giovani delle diocesi d’Italia. […] È grazie a questa straordinaria intuizione profetica della Chiesa italiana che è nata Oltre l’Arte, cooperativa sociale che lavora per la valorizzazione del patrimonio culturale della città di Matera e di altri comuni della Basilicata”. “Oltre l’Arte è qui a testimoniare che è possibile investire nel cuore e nell’intelligenza delle persone, facendo in modo che giovani desiderosi di creare da se stessi un’opportunità di lavoro, possano dare vita ad una impresa sociale capace di sviluppare una progettualità di fruizione del patrimonio culturale su misura di tutti i visitatori perché il diritto alla cultura non abbia limiti”. “Unitamente alla valorizzazione della cultura”, la cooperativa “si adopera per la promozione umana, generando opportunità reali e concrete di inclusione sociale e di lavoro per giovani, per persone con disabilità e ragazzi con Sindrome di Down, per donne e mamme lavoratrici e per persone adulte reinserite nel mondo del lavoro dopo aver perso la propria occupazione”.
A distanza di 16 anni dalla sua costituzione, “Oltre l’Arte è una realtà imprenditoriale che conta 110 collaboratori regolarmente assunti. Sulla scorta della nostra esperienza di giovani del Sud, possiamo testimoniare che è possibile sfidare la logica della rassegnazione, creare lavoro a partire dalla valorizzazione dei giovani e dalle vocazioni di un territorio, contribuire allo sviluppo economico di una comunità ed essere generativi di democrazia, di speranza e di futuro per il Paese”.